Giorno del Ricordo, l’assessore regionale alla cultura: «La storia non va cancellata»

L’assessore regionale alla cultura, Francesca Caruso, interviene sulla ricorrenza del Giorno della memoria.

«Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo. La ricorrenza è stata istituita dal Parlamento vent’anni fa per non dimenticare le vittime delle foibe, ovvero quegli italiani che tra il 1943 e il 1947 vennero catturati, uccisi e gettati nelle cavità carsiche dell’Istria e della Dalmazia dai partigiani jugoslavi di Tito. Le atrocità e gli orrori patiti dai nostri connazionali del confine orientale non vanno depennate dalla memoria collettiva. I drammi e le esperienze dolorose vissute dalle centinaia di migliaia di persone trucidate per aver scelto di essere italiane, l’esodo di istriani, fiumani e dalmati, costretti ad abbandonare case e beni e ad affrontare la via crucis dell’esilio, non devono essere rimosse. A Palazzo Lombardia le bandiere resteranno per tutto il giorno a mezz’asta.

La storia non va cancellata, così come il carico di sofferenza, oppressione e sangue per molti anni finito in un oscuro oblio. Un “silenzio storico” interrotto il 10 febbraio 2004 con l’istituzione di una legge che ha eliminato

l’indifferenza e l’ostilità verso le vittime di questa repressione. Un risarcimento alla memoria di chi, per colpa di un massacro senza limiti, non c’è più.

Esistenze di uomini, donne e bambini spezzate da inumane vendette. Emblema di queste stragi è Norma Cossetto, una giovane che sì dedicò alla promozione della cultura e dell’educazione, una studentessa che ha pagato con la vita il suo essere italiana e l’amore per la patria. Era ancora viva quando venne barbaramente gettata nella foiba di Villa Surani, in Istria, nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 1943. Aveva solo 23 anni ed era iscritta al quarto anno del corso di laurea in Lettere e Filosofia all’Università di Padova. Norma Cossetto è martire e “luminosa testimonianza di coraggio e amor patrio”, come recita un passo della motivazione per la Medaglia d’Oro al Merito Civile conferitale nel 2005 dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

E’ fondamentale diffondere la conoscenza di questa immane tragedia. La cultura della memoria diventa cruciale come impegno quotidiano: è l’unico modo per non ripercorrere la tragicità. La recente istituzione del Governo di un Museo del Ricordo è di grande importanza per conservare e rinnovare il pensiero a quell’assurda pagina di storia che non va ignorata ma, anzi, va raccontata e compresa.

Con questa azione vengono restituiti rispetto e dignità alle sofferenze subite dai nostri Italiani. La complessità delle vicende di quegli anni non rimarrà più nell’ombra. Nessuno deve temere la verità perché la verità rende liberi».