Il microbiota seminale potrebbe avere effetti sulla fertilità maschile

Si parla spesso del microbiota intestinale e del suo contributo, qualora sia alterato, a vari disturbi della salute. Ma tutto il nostro corpo è popolato di comunità di microrganismi, e le vie urogenitali non fanno certo eccezione. Esiste anche un microbiota del liquido seminale, e la sua composizione – secondo uno studio ora pubblicato su Scientific Reports – potrebbe avere un ruolo nella fertilità maschile. 

Una possibile risposta? Un team di andrologi e urologi dell’Università della California a Los Angeles ha notato che le cause delle anomalie emerse dalle analisi del liquido seminale rimangono sconosciute nel 30% dei casi, e che l’osservazione del microbiota del composto in cui nuotano gli spermatozoi potrebbe colmare questa lacuna delle conoscenze. In base al nuovo studio, il microbiota seminale risulterebbe alterato in modo evidente negli uomini con parametri anomali degli spermatozoi e con problemi di fertilità.

Causa di infiammazioni. Un microrganismo in particolare, il Lactobacillus iners, potrebbe avere un impatto negativo diretto sulla fertilità maschile. Il team ha trovato infatti che gli uomini che ne hanno maggiori concentrazioni nel liquido seminale presentano più spesso problemi nella motilità degli spermatozoi. Il motivo sembra essere legato alla produzione di una forma di acido lattico che favorisce un ambiente favorevole alle infiammazioni e incide negativamente sulle capacità di movimento delle cellule sessuali maschili. La cattiva influenza di questo microrganismo sulla fertilità era già emersa in passato, ma solo negli studi sul microbiota vaginale e mai su quello maschile.

Un’arma contro l’infertilità? Anche tre tipi di batteri del gruppo Pseudomonas sembrano avere correlazioni di diverso tipo con la fertilità. Mentre lo Pseudomonas fluorescens e lo Pseudomonas stutzeri sono parsi più comuni in pazienti con concentrazioni anomale di spermatozoi nel liquido seminale, lo Pseudomonas putida è risultato meno comune in questi pazienti (e più comune in chi non presenta problemi di fertilità).

Non è detto, perciò, che microrganismi strettamente legati abbiano lo stesso effetto sulla fertilità maschile, la prova del fatto che questa connessione tra microbiota intestinale ed efficienza degli spermatozoi merita ulteriori approfondimenti e studi. Sarebbe per esempio possibile potenziare la fertilità maschile, lavorando sulla composizione di questo microbiota?