«Soldi contro idee», in un libro il futuro del calcio

Valgono più i soldi o le idee, nel calcio? Si può ipotizzare un futuro sostenibile per lo sport più popolare del pianeta? Sono alcune domande e temi sviluppati nell’incontro alla Casa del Mantegna (a cura di Siglacom e patrocinato dalla Provincia) dal titolo “Soldi vs idee”, dal libro omonimo edito da Mondadori e scritto a quattro mani da Michele Uva, direttore di sostenibilità sociale e ambientale dell’Uefa, e dalla giornalista de Il Sole 24 Ore Maria Luisa Colledani, ieri presenti.

Con loro, al tavolo dei relatori per una chiacchierata moderata dal giornalista della Gazzetta Enrico Comaschi, anche il nutrizionista mantovano della Nazionale Matteo Pincella, il responsabile del settore giovanile dell’Atalanta Roberto Samaden e il presidente dell’Acm Filippo Piccoli. «I dati di Football Money League dicono che in tema di ricavi i club italiani arrancano – spiega Colledani -. Tolto il Psg, che ha alle spalle un fondo, Man City, Real e Barça sanno vendersi molto meglio di noi. Grazie a stadi di ottima qualità, aspetto molto carente in Italia». «Il libro è suddiviso in undici capitoli – gli fa eco Uva -. Importanti le quattro dimensioni della sostenibilità: sportiva, economico-finanziaria, sociale, ambientale, tra loro collegate. Il calcio ha sempre subìto i mali della società, deve cambiare e diventare una piattaforma in grado di anticiparne i problemi». E Pincella: «Fondamentale l’educazione alimentare dei giovani, per proteggerli da malattie e infortuni».