Legge sul fine vita in Lombardia: depositate oltre ottomila firme

L’associazione Luca Coscioni ha depositato ieri mattina al Consiglio regionale della Lombardia le 8181 firme raccolte per portare in aula la proposta di legge sul fine vita, già bocciata in Veneto, per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. Ora le firme raccolte dovranno essere validate con una soglia minima di 5mila. Successivamente sarà l’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale ad esprimersi sull’ammissibilità della proposta di legge. In caso di mancato accordo, sarà lo stesso consiglio a dover votare sull’ammissibilità. Altrimenti, la proposta seguirà il normale iter prima nelle apposite commissioni e poi con un voto in consiglio sul merito della proposta. Come ha spiegato il tesoriere dell’associazione Marco Cappato, la proposta di legge è già stata dichiarata ammissibile dai Consigli regionali di Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo.

Tempi certi

«In Italia è già un diritto essere aiutati a morire in determinate condizioni. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza dj Fabo. Questa legge regionale – ha detto Cappato – chiede semplicemente che ci siano tempi certi per rispondere alle persone che chiedono di essere aiutate a morire, per evitare che si tenga per mesi o per anni una persona affetta da sofferenze insopportabili senza nemmeno dare una risposta. Questa è competenza del servizio sanitario e quindi della Regione». Al presidio di ieri mattina davanti al Pirellone hanno partecipato, tra gli altri, anche le consigliere regionali del Pd Carmela Rozza e Paola Bocci, il capogruppo del M5s Lombardia Nicola Di Marco, la capogruppo di Azione-Italia Viva Lisa Noja e Michele Foggetta di Avs.

La bocciatura in Veneto

La proposta, arrivata nei giorni scorsi al vaglio dell’aula in Veneto, è stata bocciata «per un equivoco voluto o per una menzogna» secondo Cappato: «Nessuno ha la pretesa che gli altri siano d’accordo con questa proposta, ma almeno la dignità dell’assumersi la responsabilità delle proprie convinzioni e scelte credo sia il minimo che possiamo chiedere al Consiglio regionale».

La posizione di FdI

«Fratelli d’Italia si è sempre espressa in maniera chiara contro l’eutanasia. Ovviamente leggeremo e valuteremo il testo depositato, da persone responsabili e attente, ma se prevederà forme di suicidio assistito saremo sicuramente molto critici» così il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Lombardia, Christian Garavaglia, ieri dopo la presentazione da parte dell’associazione Luca Coscioni delle firme in Consiglio regionale.

Quella di Pd e M5S

Il consigliere mantovano del Pd Marco Carra ha ingraziato Marco Cappato e i promotori della raccolta firme per la campagna “liberi subito”: «È una iniziativa molto importante ed io l’appoggerò. 8181 firme raccolte dall’associazione “Luca Coscioni” non sono poche e auspico che l’ufficio di presidenza dichiari l’ammissibilità della proposta e che poi il Consiglio la voti. Sarebbe un bene consentire al Consiglio regionale di esprimersi, sperando che la destra non si comporti come sulla sanità dove ha impedito ai cittadini di esprimersi con un referendum. La proposta di legge…