Houthi ancora nel mirino, nuovi raid Usa in Yemen – Mondo

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Sale ulteriormente la tensione nel Mar Rosso, sullo sfondo del conflitto a Gaza. Gli Stati Uniti hanno preso di mira gli Houthi per il secondo giorno consecutivo, con nuovi raid diretti in Yemen per indebolire le capacità militari del gruppo sciita che minaccia cargo e petroliere occidentali.

Gli attacchi sono stati stati di portata molto più ridotta rispetto al blitz condotto insieme ai britannici su quasi 30 obiettivi ed il movimento alleato dell’Iran ha reagito in modo sprezzante: “Nessun danno significativo, continueremo a impedire il traffico delle navi” dei Paesi amici di Israele, è stato l’avvertimento.

Nell’operazione condotta dalla Marina americana nelle prime ore di sabato il cacciatorpediniere Uss Carney ha colpito un sito radar yemenita. Un attacco “associato a quelli effettuati il 12 gennaio per ridurre la capacità degli Houthi di attaccare le navi mercantili”, hanno in seguito spiegato le forze armate statunitensi, mentre i media ufficiali dei miliziani sostenuti da Teheran hanno riferito di un raid contro una base aerea nella capitale Sanaa, sotto il loro controllo. In seguito fonti della sicurezza yemenite hanno dato conto di un ulteriore raid che avrebbe colpito un sito di lancio dei missili Houthi nella città portuale di Hodeida.

 

Gli intensi bombardamenti alle postazioni degli Houthi sono stati motivati da Washington e Londra come “un’azione difensiva” in risposta all’intensificarsi dei raid del gruppo armato yemenita contro i mercantili nel Mar Rosso (oltre 20 attacchi da novembre), ma la risposta non prelude affatto ad una de-escalation. Gli Houthi attraverso un suo portavoce hanno per prima cosa minimizzato i danni, aggiungendo che non ci sono state neanche vittime. E soprattutto, hanno promesso una “risposta forte ed efficace”.

La minaccia di missili e droni continuerà a riguardare i mercantili dei Paesi che gli Houthi definiscono “alleati di Israele”, come risposta all’invasione di Gaza.

E per confermare il sostegno alla causa palestinese, le milizie sciite hanno diffuso un video in cui simulano un blitz ad un villaggio israeliano ed il rapimento di due ebrei ortodossi: una macabra replica all’assalto di Hamas del 7 ottobre. Il video è stato rilanciato dalla tv pubblica dello Stato ebraico, che fa già i conti con un altro gruppo armato della galassia iraniana, gli Hezbollah libanesi.

 

L’escalation nel Mar Rosso ha alimentato i timori di un allargamento del conflitto nella regione, con Turchia e Arabia Saudita a guidare il fronte di chi invoca moderazione, mentre il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha confermato la spaccatura tra le potenze…

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