Gli Antoniazzi rilevano Il Cigno a Mantova, i Martini restano fino a fine anno

Il ristorante Il Cigno-Trattoria dei Martini, storico locale di piazza d’Arco, passa di mano. Ieri mattina è stata infatti annunciata ai dipendenti (tutti confermati, sono considerati un valore aggiunto) la cessione alla famiglia Antoniazzi, che rileverà l’attività puntando sulla continuità. Fino al primo settembre, infatti, il locale continuerà a essere condotto da Gaetano “Tano“ Martini in sala e dalla moglie Alessandra Pecorari in cucina, ma da subito il personale della nuova gestione li affiancherà, per apprendere le basi della loro professionalità e i segreti della loro cucina, che ha accompagnato generazioni di mantovani che nelle cinquecentesche sale del palazzo nobiliare al civico 1 hanno avuto modo di festeggiare eventi, organizzare pranzi di lavoro o serate conviviali, sempre all’insegna della nostra tradizione gastronomica. E anche nei mesi successivi, resterà un affiancamento, a parti invertite, fino alla fine dell’anno. La decisione di lasciare era nell’aria: Tano, 77 anni portati con disinvoltura, e Alessandra hanno due figli, i gemelli Luca e Andrea, entrambi colti dalla vocazione sacerdotale. Si trattava solamente di trovare la giusta opportunità, guardando non solo al lato economico: mai Tano e Alessandra avrebbero infatti ceduto la loro creatura, inaugurata il 5 marzo del 1969, a un partner ritenuto non affidabile. La famiglia Antoniazzi, da questo punto di vista, è una certezza. Soprattutto perché è una famiglia, con la terza generazione che già è entrata in gioco o sta per farlo a pieno titolo.

La presentazione

Lo si è capito fino in fondo nella conferenza stampa convocata per annunciare il passaggio: presenti Tano e Alessandra, i fratelli Marco e Davide Antoniazzi con i figli Pietro e Nicolò, gli amici di famiglia e collaboratori Luciano Minotauri e Claudio Lipreri, il ristoratore cannetese e vice presidente nazionale di Fipe-Confcommercio Antonio Santini, amico fraterno di Tano Martini, oltre i tecnici che affiancano gli Antoniazzi. Marco Antoniazzi, in una breve introduzione, ha sottolineato proprio la fortuna di avere un’attività in cui la famiglia ha un ruolo chiave, oltre alla determinazione di portare avanti un’attività che ha segnato la storia della ristorazione mantovana. Poche ma sentite le parole di Alessandra, da sempre emblema di riservatezza: «Per noi il ristorante è sempre stata la casa, qui sopra abbiamo solo il bagno e il letto. Ringrazio tutti». Commosso il marito Gaetano, che proprio a Capodanno ha festeggiato i 60 anni di attività: «In questi anni ho avuto modo di conoscere tante persone, di crescere professionalmente assieme agli amici, soprattutto ad Antonio Santini e a Roberto Ferrari del Bersagliere di Goito, con i quali abbiamo visitato i locali di tanti colleghi in Italia e in Francia, mettendo poi in pratica gli insegnamenti».