Ex compagno stalker condannato a due anni: «Tutto per mia figlia»

Avrebbe molestato e insultato la ex compagna perché dopo la separazione, gli impediva di vedere la figlia. Un atteggiamento che gli avrebbe fatto perdere il controllo. Si è difeso così un uomo di Castiglione delle Stiviere, difeso dall’avvocato Luca Dagnol, che però non è riuscito a evitare la condanna a due anni per stalking emessa ieri mattina nel rito abbreviato presieduto dalla giudice Arianna Busato. I fatti si riferiscono principalmente al 2020, quando la coppia, dopo un periodo di tensione e litigi pesanti, si separa. La donna prende con sé la loro figlia, di 9 mesi, e va a vivere dai genitori. Le liti non si placano, anzi, si accentuano, perché la donna pone troppi paletti al padre della bimba, cercando di limitare il tempo di affidamento al padre. Nel frattempo si imbarcano anche in una causa civile davanti al tribunale di Brescia, che decide per un affidamento condiviso, negando la richiesta della donna di ottenere l’affido esclusivo, con richieste economiche ritenute dall’ex compagno eccessive. Dal punto di vista economico e di gestione della bimba alla fine trovano un accordo, ma nel frattempo la querelle della coppia finisce anche davanti al tribunale penale, in seguito a una denuncia che la donna gli ha fatto per maltrattamenti.

L’uomo le ha inviato nei mesi una lunga serie di messaggi, tutti agli atti del processo, pieni di insulti e di rabbia. Offese pesanti, che lui spiega con il dolore per non poter passare più tempo con la figlia.

C’è un episodio in particolare che ha procurato un altro guaio all’uomo: una volta si è presentato a casa dei suoceri chiedendo con insistenza di poter portare con sé la bimba, e davanti al rifiuto della donna, ha litigato anche con il suocero venendo alle mani. Ha rimediato così un’altra denuncia per lesioni da cui per il momento è stato assolto. La donna e i genitori si erano costituiti parte civile con gli avvocati Gloria Trombinie Umberto Bertani.