Calcio e disagi a Mantova, il sindaco: «Lo stadio sarà spostato, serve pazienza»

Aiuto, c’è la partita del Mantova al Martelli. Quando la squadra di calcio gioca in casa in città tutti sanno che non saranno ore semplici. Strade chiuse, parcheggi vietati, caos nelle vie adiacenti allo stadio e ultras delle squadre in trasferta che spaventano, per gli atteggiamenti aggressivi, chi li incontra lungo il tragitto verso il Martelli. L’ultima dimostrazione di quanto il pallone pesi sui mantovani si è avuta domenica scorsa in occasione della partita casalinga con il Trento giudicata dalle autorità ad alto rischio per l’ordine pubblico e, quindi, attenzionata dalle forze dell’ordine con la messa in campo del piano di chiusura più drastico. Risultato, fin dalla mattina si sono sprecate le proteste dei turisti che faticavano a raggiungere Palazzo Te per visitare la mostra su Rubens e, nel pomeriggio, quelle dei cittadini di Valletta Valsecchi, che si sono sentiti prigionieri in casa loro. Proteste anche dal Centro per le famiglie del Comune: una sua iniziativa fino a pomeriggio inoltrato era complicata da raggiungere. In tanti si sono chiesti se, in attesa di spostare tra qualche anno il Martelli, non sia possibile fare qualcosa per rendere meno pesanti le misure di ordine pubblico sui mantovani quando i biancorossi giocano in casa. La prima ipotesi che viene in mente è di vietare le trasferte ai tifosi nelle partite più a rischio: come accadde per esempio l’anno scorso agli ultras mantovani a cui fu impedito di andare a Trento.

«Per vietare le trasferte ai tifosi ci vogliono seri motivi di ordine pubblico, non si può fare per motivi di viabilità» spiega il questore Giannina Roatta che nella questione è il tecnico. «Comprendo – dice – i disagi dei cittadini ma bisogna anche tener conto di dove è ubicato lo stadio. Per la partita di domenica abbiamo valutato tutto, partendo dal fatto che le due tifoserie non si amano. Per questo abbiamo proposto delle misure e chiesto rinforzi. Alla fine tutto è andato per il meglio e i tifosi non sono venuti a contatto». A decidere se una partita sia più o meno a rischio e, quindi quale piano di chiusura far scattare (se blando, medio o importante) è il prefetto dopo aver sentito il questore. «I piani di afflusso e parcheggi – spiega il questore vengono stilati dal Comune e dalla società; vengono poi portati all’attenzione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Sulla base del rischio per l’ordine pubblico si decide quale chiusura di strade far scattare e altre misure. Si trasmettono all’Osservatorio per le manifestazioni sportive del Viminale che lascia la facoltà al gruppo operativo sicurezza locale il compito di adottarle. La partita con il Trento, per esempio, è stata sottoposta all’osservatorio che ha accolto le proposte che avevamo avanzato».

Il sindaco Mattia Palazzi conferma quanto sostenuto da tempo per risolvere il problema della chiusura della città quando si gioca al Martelli: «Visto che prima o poi serviranno 8-10 milioni di euro per sistemare lo stadio – dice – ritengo sia di buon senso cercare di trovare i fondi per spostare il Martelli, risolvendo così il tema della viabilità che si blocca per la…