Sciopero, Mantova tocca il 70% e alla protesta di Milano partecipano in 200

Nel trasporto pubblico e nella logistica la media è del 65% con punte del 70%, oltre il 70% nei servizi educativi e socio sanitari, mentre nelle Rsa era al lavoro giusto il personale precettato, così come per la raccolta rifiuti. Tenendo conto che per la scuola i dati si avranno solo oggi, le prime cifre raccontano di un’alta adesione nel Mantovano come in tutta Italia allo sciopero nazionale proclamato da Cgil e Uil per trasporti, scuola, sanità e funzione pubblica. Come alta è stata la partecipazione alla manifestazione di protesta sotto Palazzo Lombardia: circa 200 i delegati arrivati a Milano dalla nostra provincia insieme ai sindacati guidati dai due segretari generali di Cgil, Daniele Soffiati, e Uil, Fabio Caparelli. Non c’era la Cisl che non ha aderito alle cinque giornate di sciopero generale contro la manovra del governo Meloni .

«Matteo Salvini ha attaccato lo sciopero nella maniera più volgare possibile – dichiara dal presidio Soffiati – mettendo in discussione un sacrosanto diritto costituzionale. Ha parlato di capriccio e di weekend lungo, svilendo la rinuncia delle lavoratrici e dei lavoratori a una giornata di retribuzione per rivendicare salari adeguati all’aumento del costo della vita e per dire no a una legge di bilancio che non fa nulla per arrestare il drammatico impoverimento del Paese. Serve un’altra politica economica, sociale e contrattuale. I primi riscontri che ci arrivano dalla nostra provincia dicono che nei trasporti le adesioni sono del 65-70%. Nelle Rsa sono al lavoro solo le persone precettate. Idem per la raccolta rifiuti. Nei servizi educativi e socio-sanitari le adesioni superano il 70%. Per la scuola è significativo che sono state sospese lezioni in classi di città e provincia».

Nutrita anche la delegazione Uil: «Anche oggi diamo voce al Paese reale dando continuità ad un periodo di proteste che sono alla base delle mobilitazioni partite a primavera – racconta Caparelli – il mancato confronto tra governo e sindacati su fisco, lavoro, sicurezza, giovani, pensioni, retribuzioni la dice lunga su come la politica di maggioranza tenga alle sorti di un Paese in cui il benessere continua ad essere prerogativa per pochi, mentre cittadini e pensionati fanno fatica a districarsi nelle difficoltà quotidiane. Da un anno siamo sottoposti a soli proclami che hanno illuso e poco hanno reso a chi ha votato questo esecutivo».

Diversa la posizione della Cisl che manifesterà sabato 25 a Roma «perché siamo convinti – spiega il segretario generale Dino Perboni –che in questa fase di difficoltà non si possa chiedere alle lavoratrici e ai lavoratori di perdere una giornata di salario», ritiene che «il lato debole di questa finanziaria sono le pensioni», ma al contempo giudica positivamente alcune misure del governo come «l’aver reso strutturale per il 2024 il taglio del cuneo fiscale perché rafforza il potere d’acquisto delle famiglie e i provvedimenti per le famiglie».