Perché Google Maps, Waze e Apple hanno bloccato i dati sul traffico in Israele

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La richiesta dell’esercito israeliano

Secondo alcune fonti interpellate da Bloomberg, la richiesta di oscurare i dati sul traffico proverrebbe però proprio dalle forze di difesa israeliane. Qualora si lanciasse l’attacco via terra, queste informazioni potrebbero rivelare i movimenti dell’esercito con anticipo. Sia Apple sia Google – che oltre a Maps ha acquisito la startup israeliana Waze nel 2013 e proprio grazie a questo software, che continua a rimanere un’app a se stante, ha raffinato le sue previsioni sul traffico – hanno risposto all’appello. Le informazioni sulle condizioni di affollamento delle strade non sono più visibili, anche se gli automobilisti potranno continuare ad avere una stima del tempo di arrivo a destinazione

Il blocco durante l’invasione ucraina

Non è la prima volta che Google e Apple bloccano le informazioni sul traffico per evitare di recare danno alle strategie militari durante un conflitto. Tornando indietro di appena un anno e mezzo, nel febbraio 2022 in Ucraina gli stessi dati erano stati disattivati sulle principali app perché potevano essere sfruttati dai russi per monitorare i movimenti dell’esercito ucraino. Gli spostamenti militari sono in effetti ben visibili su applicazioni come Google Maps: lo aveva confermato, su Twitter, Jeffrey Lewis, professore del Middlebury Institute. Nella notte del 24 febbraio, alle 3.15 del mattino, aveva twittato: «Secondo Google Maps, c’è un ingorgo nella strada che va da Belgorod, Russia, ai confini ucraini. Inizia esattamente dove ieri abbiamo visto comparire una formazione russa di blindati. Qualcuno si sta muovendo». Era l’inizio della Operazione Speciale, l’invasione russa dell’Ucraina. 

Come si rileva il traffico

Jeffrey Lewis specifica anche che «I dati di traffico non vengono probabilmente dai soldati. Invece, potrebbero essere i civili che rimangono bloccati nelle strade, e Google Maps li sta registrando». I servizi come Google Maps o come le Mappe Apple rilevano il traffico intenso grazie agli smartphone collegati al servizio stesso. E in particolare è grazie alla geolocalizzazione che è possibile capire dove si trovano i telefoni e a che velocità si stanno muovendo (e dunque se si trovano a bordo di un veicolo o no). Da questi dati è possibile dedurre anche dove si trovano le persone e a che velocità si muovono le auto che stanno guidando. Nel monitoraggio del traffico, è proprio l’israeliana Waze l’app per eccellenza. Nata nel 2006 nella trafficatissima Tel Aviv, aveva l’ambizione di aiutare le persone a districarsi tra un ingorgo e l’altro sfruttando il Gps e le segnalazioni della ricchissima community che contribuisce attivamente. 

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