Porto Mantovano, Tomirotti si dimette

Valentina Tomirotti lascia il consiglio comunale: la consigliera eletta nelle fila del Pd nel 2019 e passata, poi, nel 2022 al gruppo misto in polemica con il sindaco, si è dimessa il 7 ottobre mattina. «Ma non smetterò di impegnarmi per Porto. Sarò una voce libera: torno ad essere una cittadina e recupero il mio essere attivista per il territorio», spiega con amarezza.

L’avventura nell’amministrazione comunale era iniziata 1.581 giorni prima. Tomirotti era stata uno dei consiglieri eletti con il maggior numero di preferenze. Poi le divergenze con il sindaco e la sua giunta l’avevano portata a uscire dalla coalizione e continuare nel gruppo misto insieme ad altri due “fuoriusciti”, fino a votare contro il bilancio consuntivo quest’anno. Ora l’addio definitivo. «Mi ritiro dalla politica e non mi ricandiderò – garantisce – Un consigliere non ha margine per portare valore a una discussione».

La delusione accumulata in questi anni tocca vari aspetti. Innanzitutto, il lato umano. «Ero stata invitata dal sindaco a candidarmi – ricorda – Ero titubante, sono servite 14 telefonate a convincermi». Poi la rottura: «Mi sono sentita usata e masticata finché utile allo scopo. Ho paura della non democrazia, della gente che non ascolta, che si maschera dietro un credo politico. Non è stata una scelta facile, ma mi sono mancata di rispetto per quattro anni». Quindi gli elementi più concreti, tanti, che hanno visto Tomirotti scontrarsi con il sindaco Massimo Salvarani. Il welfare che definisce «assente». Le opere pubbliche: sala polivalente «elitaria visto i costi», Porto Emergenza «che aveva bisogno di ossigeno, ma non era questa la soluzione», Ca’ Rossa e parco giochi inclusivo «che era un mio progetto, ridotto a un misero gazebo». E ancora il tema della sicurezza e una generale gestione definita «da vecchia politica». Ora l’amministrazione dovrà provvedere alla surroga. I primi nomi nell’elenco dei più votati nel 2019 dovrebbero essere quelli di Barbara Pasetto e Roberta Brioni che, però, nel frattempo hanno assunto ruoli nei cda di enti partecipati e dovrebbero, nel caso, rinunciare a questi incarichi. In caso contrario si scorrerà la lista degli esclusi.