la dieta vegana (in carcere) del re delle cripto Bankman-Fried- Corriere.it
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Pane, acqua e burro di arachidi: la dieta Bankman-Fried. Possiamo già immaginare il libro illustrato, il sito internet, la app. Bravissimo a separare gli investitori dal proprio denaro, Sam Bankman-Fried – fondatore di Ftx, intermediario di criptovalute tra l’exchange e la piattaforma per scambiare azioni tokenizzate – ora che è in carcere in attesa di processo ha più tempo libero. Ha orchestrato uno schema piramidale che ha provocato un buco di una trentina di miliardi, coinvolti anche 100 mila investitori italiani, e da un mese è in carcere perché il giudice gli ha revocato la libertà su cauzione (da casa dei suoi genitori a Palo Alto aveva contattato e cercato di influenzare i testimoni dell’imminente processo).
Vegano, rifiuta le opzioni «non-vegan» della prigione e per questo assume soltanto pane, acqua e burro di arachidi. Nella sede di Ftx alle Bahamas dalla quale con i complici ha orchestrato una truffa di dimensioni epiche poteva usufruire di consegna a domicilio dei ristoranti vegani, cosa impossibile al Metropolitan Detention Center di Brooklyn. Pertanto i suoi avvocati hanno sollevato ufficialmente con il tribunale una serie di questioni: tra le quali l’interruzione della dieta vegana in carcere, e la diminuzione delle sue scorte di farmaci (Bankman-Fried assume Adderall per mitigare gli effetti della adhd). Hanno anche affermato che il loro cliente non ha avuto abbastanza accesso a internet per poter prepararsi adeguatamente al processo del mese prossimo. E per questo ne chiedono il rilascio.
Un portavoce del Federal Bureau of Prisons, che sovrintende alla struttura di Brooklyn, ha rifiutato di commentare le condizioni specifiche di Bankman-Fried ma ha spiegato al New York Times che il Mdc offre «accesso all’assistenza sanitaria, telefoni, una biblioteca giuridica per la ricerca legale, pasti caldi», e che i detenuti vivono in «condizioni ambientali certificate».
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