Mantova piange Giulio Giovannoni: cronista che amava il palco

La notizia ha mozzato il respiro e frantumato il cuore di chi l’ha conosciuto e gli ha voluto bene, e sono tantissimi, praticamente tutti a Mantova: il giornalista Giulio Giovannoni si è spento dopo una breve malattia che l’ha strappato ai suoi affetti, agli amici, alla città che gli scorreva dentro. Giornalista e tante altre cose, Giovannoni, con un cuore generoso a tenere insieme le sue passioni. Cronista sportivo, in equilibrio sulla sua inossidabile fede biancorossa, amante della buona cucina e cantante spigliato, un trascinatore. Giulio viveva di gusto, assaporando ogni suo momento.

Classe 1972, nato il 4 dicembre, Giovannoni aveva cominciato presto a collaborare con Radio Base, poi era passato alla Gazzetta di Mantova, trovando nella redazione sportiva una seconda famiglia, con la complicità di Alberto Fortunati, al quale lo legava un rapporto speciale impastato di una stima sorridente: «padre» gli si rivolgeva Giulio ogni volta che s’incrociavano, «figlio» rispondeva di rimando il Pacio. Un piccolo sketch ripetuto centinaia di volte.

Nel 2006 l’ingresso a Telemantova, dove avrebbe trovato la sua collocazione stabile, davanti alle telecamere e dietro ai microfoni. I colleghi dell’emittente ricordano l’epopea di “Piazza Pallone”, il salotto sportivo nel quale Giulio raccontò le gesta del Mantova, dalla promozione sfiorata in serie A al centenario del club. Opinionista nell’appuntamento settimanale di “Calciomania”, in tivù Giovannoni era riuscito anche a dare espressione alla passione per la cucina, raccontando la mantovanità a tavola e ai fornelli con i programmi “Vi ci porta Giulio” (da inviato tra le pieghe della provincia), “In cucina” (da studio) e “Alla corte degli chef” (disfida culinaria).

Allegro di una vivacità torrenziale, sempre pronto a seppellire le avversità con il sorriso, appassionato dei piaceri della vita, Giovannoni era un intrattenitore nato, a suo agio sul palco e sotto le luci: la ribalta se l’era guadagnata anche come frontman dei Galpedro, coi i quali aveva collezionato date e avventure lontano da Mantova.

Personaggio pubblico, Giulio, ma incapace d’indossare maschere per fingere o compiacere: il suo sorriso era sempre spontaneo e riverberava anche nel privato della sua vita lontano da taccuini, telecamere e palcoscenici. Padre amorevolissimo di Anna, sette anni appena, con la quale si divertiva a postare i video sketch dei “Los Giovannones” su Instagram.

Papà speciale e marito complice di Francesca Ferrarini, sposata lunedì scorso in ospedale. Giulio lascia anche la mamma Caterina e la sorella Emanuela. La sua morte scava un vuoto doloroso e allunga una larga scia di ricordi in chi ha incrociato il suo sguardo, lasciandosene contagiare. Tanti ricordi e tutti intensi, come quelli messi in fila e proposti nella pagina accanto.

I funerali si svolgeranno il 14 agosto alle 10 a Mantova, nella chiesa di San Barnaba. Allestita nella casa funeraria Maffioli, il 13 agosto la camera ardente sarà aperta dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 20.

Uno sguardo limpido, quello di Giulio, anche quando attraversato dalle piccole, grandi tristezze che prima o…