Forte grandinata, feriti boschi e parchi: morte anche 3 cicogne

«La crisi climatica non guarda in faccia a nessuno». Andrea Fiozzi, fondatore e responsabile del centro di educazione Parcobaleno, alle porte della città, commenta i danni subiti. Due delle serre sono state distrutte dalla grandine e una di queste è la serra per le farfalle. «Potrebbe non ripartire – spiega Fiozzi – i grandi vetri che avevano resistito dagli anni ’70 sono andati in frantumi. La foresta tropicale ricostruita al suo interno, esposta all’inverno, quasi sicuramente non sopravviverà. Poi resta la grande incognita della ricopertura, un intervento economicamente impronunciabile. Affronteremo questi imprevisti ecologicamente, studiando le opportunità che il posto ci offre, possibilmente con un’alta dose di co-rigenerazione». Danni anche a Bosco Fontana che anche oggi, come sabato, resta chiuso al pubblico. Il personale della riserva naturale sta effettuando ispezioni di verifica delle condizioni di stabilità delle piante e in particolare di presenza di rami pendenti. «Ci sono stati danni anche alle strutture. La palazzina di caccia, gli uffici, l’ex stalla hanno i coppi dei tetti frantumati» spiega il maresciallo Gianfrancesco D’Ambrosio.

Scampate da danni nella prima nottata di burrasca, la seconda è stata un finimondo per le cicogne delle Bertone: tre gli esemplari trovati deceduti dall’ornitologo Cesare Martignoni: «Non è stato il vento, con quello si abbassano nei nidi e resistono, ma invece l’insieme della furia della grandine ha creato grande spavento negli animali. Alcune giovani cicogne si sono lanciate a terra e due di loro senza riuscire a salvarsi». Per la grandinata è fermo il grande impianto fotovoltaico di ultima generazione installato sul tetto del principale corpo di fabbrica Lubiam di viale Fiume, realizzato nel 2016: un terzo dei tremila metri quadrati è rimasto distrutto.