Manager italiano fermato a Mosca fugge ad Abu Dhabi. Il giallo della droga
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Fermato dalla polizia russa, accusato di essere in possesso di una sostanza psicoattiva con effetti simili alla cocaina (il mefedrone), arrestato e poi rilasciato in libertà vigilata, è riuscito a lasciare Mosca e raggiungere Abu Dhabi, al sicuro. Ha fatto tutto da solo, beffando i controlli russi. E oggi rientrerà in Italia.
BEFFA
Eccola, in sintesi la brutta e incredibile avventura vissuta da Giovanni Di Massa, 61 anni, originario di Sulmona, manager e ingegnere, una profonda esperienza nel settore dell’energia che l’ha portato a viaggiare in tutto il mondo, Russia compresa (nel suo profilo Facebook compaiono foto scattate a Mosca e messaggi scritti anche in cirillico). Ma che sia riuscito a raggiungere Abu Dhabi, dove abita normalmente perché vi è una sede della società per cui lavora, la Iss International di Roma, è confermato anche da una telefonata del giornalista di Qn.net, che ha chiamato Di Massa nella sua residenza di Abu Dhabi. «Scusate, preferisco non parlare in questo momento», si è limitato a rispondere.
Succede nella notte tra lunedì e martedì, in una Mosca ancora scossa. Sabato la colonna di blindati della compagnia di mercenari Wagner, che si era ribellata a Putin e che aveva già occupato la città di Rostov, stava puntando verso la Capitale e si è fermata ad appena duecento chilometri.
CESTISTA
Inizialmente l’azienda non riesce a contattare Di Massa che viene rilasciato, ma in libertà vigilata. Da Roma si muove la Farnesina, pur con tutte le difficoltà del periodo storico, che segue da vicino la vicenda in collaborazione con il consolato generale a Mosca. I precedenti sono drammatici: le pene russe contro chi è accusato di avere della droga, specialmente se occidentale, sono severe, il pensiero va al precedente della cestista americana Brittney Griner, bloccata all’aeroporto di Mosca perché aveva…
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