Turismo in ripresa, non basta: «Va migliorata l’accoglienza»

Dati e grafici a confronto, proiezioni e tendenze per il domani: il turismo a Mantova e provincia risale la china degli anni orribili del Covid ma i flussi restano ancora inferiori a quelli del 2019. Lo spartiacque pre-pandemia è ancora un ricordo, la ripresa è meno energica di quanto registrato nel 2021 ma i numeri sono in salita: gli arrivi del 32, 39%, del 30% le permanenze, in gergo tecnico le notti trascorse nelle strutture ricettive.

L’osservatorio

Il trend di crescita dà un avvio ottimista all’annuale incontro sui flussi del turismo nei territori virgiliani nell’anno 2022, elaborati dall’Osservatorio provinciale e presentati ieri alla Cervetta da Lara Rigoni e Maurizio Lionetti con il consigliere delegato Enrico Volpi, sindaco di Castiglione delle Stiviere, a una platea di operatori collegati da remoto.

Ma all’ottimismo dei numeri segue l’analisi della distanza, ancora lunga da percorrere, per far decollare viaggi e soggiorni verso Mantova e i suoi territori.

Mordi e fuggi

L’identikit di viaggi e viaggiatori prende forma nelle slide presentate: il visitatore è un po’ meno “mordi e fuggi” ma le permanenze medie restano stazionarie, pari a 2,2 giorni (1,50 a Mantova, punte di oltre i sei nell’Alto Mantovano). C’è una ripresa del turismo internazionale (da +57,85 per gli arrivi a +60% per le presenze) ma il dato è inferiore, di poco, a quello lombardo. La Germania resta il primo mercato di riferimento (più di un quarto dei turisti è tedesco); la Lombardia è la regione di provenienza del maggior numero di visitatori italiani. Turisti in visita anche in agosto e nei mesi estivi, preferenza dei pernottamenti per le strutture alberghiere anche se gli ospiti internazionali sono più attirati degli italiani da agriturismi e altre strutture complementari.

Potenziale sottotono

Dalle Colline Moreniche all’Oltrepò, il potenziale del territorio è ancora sottotono ma fa i conti con la realtà del tessuto ricettivo: 820 le strutture censite, 10.231 i posti letto, con crescita per gli alloggi privati. E le mete scelte sono nel 41% dei casi il capoluogo, segue l’Alto Mantovano che cattura un quarto del totale e che si caratterizza per la presenza del 62% dei posti letto in agriturismo, il resto è distribuito tra Oltre Po e Oglio Po: pur fatto di piccoli numeri il trend qui è in crescita (+41% di arrivi).

Operatori poliglotti

I dati elaborati raccontano che c’è necessità di miglioramento: «Ci sono spazi di sviluppo che devono essere colti: il turismo straniero è in aumento ma gli operatori devono imparare le lingue: non siamo ancora ai livelli regionali, eppure le bellezze storiche e ambientali del territorio dovrebbero essere la punta di diamante della Lombardia» l’appello di Volpi che auspica anche un coordinamento delle strutture e ribadisce che i turisti richiedono qualità, più premiante dell’economicità.

Il treno per Peschiera

E, per aprirsi ai territori vicini, nell’eterna e ancora insoddisfatta chimera di attrarre turisti dal bacino del Garda, l’amministratore provinciale afferma: «Abbiamo tanta strada da fare, ma i passi che ci sono stati possibili li abbiamo percorsi: lavoriamo per la…