Lo smarrimento del sindaco di Castellucchio: «Tutta la comunità è scossa»

Ha l’espressione smarrita, il sindaco di Castellucchio, Romano Monicelli, che mentre cerca le parole tormenta un elastico con le dita. In paese non si parla d’altro che della sparatoria tra Nello De Angeli e il genero Alberto Dalseno, roba da film o, se proprio, da metropoli, non certo da un paese largo poco più di 5mila anime. «Sono scosso come tutti – scandisce Monicelli, seduto alla sua scrivania in municipio – ma “scosso” è parola vuota, Castellucchio è un paese piccolo, ci si conosce tutti quanti e ogni fatto ed episodio lo si vive personalmente, sulla propria pelle. Nello De Angeli lo conosco da una vita, insieme abbiamo anche organizzato delle feste».

Alla prima reazione, di sconforto, si somma il rammarico dell’amministratore: «È inevitabile farsi delle domande – scuote la testa Monicelli, che l’altra sera si è precipitato alla villa di De Angeli – tra i nostri uffici, qui in Comune, c’è quello dei servizi sociali, che dovrebbe intercettare anche situazioni di sofferenza psicologica. Ecco, mi domando se potevamo fare di più per cogliere i segnali di allarme che hanno portato a questo episodio».

Difficile, però, distinguere tra dissapori più o meno fisiologici e rancori violenti, destinati a esplodere, tanto più che non risultano interventi delle forze dell’ordine prima della sparatoria dell’altra sera. Di Nello De Angeli, il sindaco ricorda «il cuore generosissimo», l’impegno per la comunità e i tanti giocattoli regalati alle suore, perché li dessero alle famiglie con pochi mezzi. Così prima del fallimento della sua attività di idraulico, che si è ingoiato anche il suo sorriso.