Gli alieni ci stanno ascoltando? Nel 2029 lo sapremo

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Gli alieni sanno della nostra presenza? Se davvero esistessero forme di vita intelligente che come noi si domandano se sono sole nell’Universo, queste popolazioni extraterrestri potrebbero ritrovarsi a intercettare i radiosegnali che usiamo per comunicare con le sonde spaziali. Se ciò fosse avvenuto, la risposta potrebbe non tardare ad arrivare.

Radioantenne. Dal 1972 la NASA si affida a una rete grandi stazioni di comunicazione radio chiamata Deep Space Network (DSN) per inviare segnali alle sonde lanciate verso i confini del Sistema Solare e oltre, e ricevere da esse dati e comunicazioni. Pensiamo alle sonde Voyager 1 e 2, che hanno ormai lasciato il nostro sistema stellare, alle Pioneer 10, 11 e alla New Horizons, avviate allo stesso, lunghissimo viaggio: nel corso di queste in alcuni casi decennali missioni abbiamo sempre mantenuto le comunicazioni mediante radiosegnali.

Censimento stellare. Gli astronomi Howard Isaacson e Reilly Derrick hanno cercato di capire quali e quante altre stelle questi segnali abbiano raggiunto e da quali di esse ci si possa aspettare per prima una risposta. Per raggiungere questo scopo hanno usato il catalogo stellare della missione GAIA dell’Agenzia Spaziale Europea, la mappa 3D più accurata delle stelle della nostra galassia, e in particolare delle oltre 330 mila stelle nei dintorni del Sole, entro una distanza di 100 parsec (circa 20 milioni di volte la distanza tra la Terra e il Sole).

Pochi anni e sapremo. La loro conclusione è che i segnali del DSN hanno già raggiunto quattro stelle. Se queste si trovassero vicine ad esopianeti abitabili (e abitati), e gli alieni residenti si prendessero la briga di risponderci, i loro radiosegnali potrebbero raggiungerci in una manciata di anni. Gli abitanti di una delle quattro stelle, che si trova sullo stesso percorso dei segnali ricevuti dalla Pioneer 10, potrebbero aver lanciato una risposta che raggiungerebbe la Terra entro il 2029. Mentre i radiosegnali prodotti dagli alieni di altri due sistemi stellari raggiunti da segnali emanati dalla Voyager 2 potrebbero raggiungerci rispettivamente nel 2031 e nel 2033.

Un atto di fiducia. L’unico dettaglio è che purtroppo non è possibile appurare se attorno a queste stelle ci siano in effetti pianeti extrasolari compatibili con la vita: poiché gli astri in questione sono molto meno brillanti del Sole, distinguere il transito di corpi celesti davanti ad esse è un compito difficile. Statisticamente però la presenza di esopianeti attorno alle stelle è piuttosto comune, perciò non ci resta che metterci seduti e aspettare in ascolto.



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