Da Mantova il grido dei ragazzi Fridays: «Garanzie per il nostro futuro»

Al grido di «giustizia climatica ora» e di «come mai i soldi per il clima non ci sono mai» (riferito a chi governa e amministra), il 3 marzo sono scesi in corteo, da piazza dei Mille a piazza Sordello, i ragazzi di Fridays for Future, come altri in tutta Italia.

Il senso del corteo –  era il giorno della protesta fissato in tutto il mondo dai movimenti nati su impulsodi Greta Thunberg – non cambia perché l’emergenza è sempre rappresentata dal clima e, in particolare, dei cambiamenti climatici generati dalle attività antropiche, come il consumo di suolo, la produzione di energia spesso al di là del reale bisogno e le cementificazioni diffuse, spesso non necessarie.

Temi che possono essere declinati con esempi concreti anche nel nostro territorio, sostiene Pietro Casari, di Fridays for Future Mantova: «Oggi siamo qui perché vogliamo far capire che è necessario fare scelte diverse in tema di politiche ambientali ed energetiche, non solo per il futuro del mondo e dell’umanità ma anche per quello del nostro territorio».

Un territorio che «è primo in Lombardia per consumo di suolo pro capite – prosegue Casari – e la Lombardia è la regione prima in Europa per questo motivo. Un consumo di suolo che ci viene spacciato come necessario per portare progresso e lavoro ma che, invece, se si continuerà con questi ritmi, porterà l’Italia entro il 2030 ad avere perdite per circa 90 miliardi di euro».

I ragazzi di Fridays for Future si chiedono che senso abbia, in un territorio come quello mantovano, «edificare in un’area come il Paiolo, considerata un polmone verde della città e che, secondo Legambiente, abbassa il livello di particolato atmosferico del 50%». E per lo stesso motivo si chiedono come mai «il governo della nostra città non ha fatto nulla per ostacolare la costruzione del nuovo polo logistico di 185.203 metri quadrati, spacciato come necessario e green, accerchiato da decine di capannoni dismessi da anni».

Senza dimenticare la questione, ormai quasi eterna, dell’autostrada Mantova-Cremona: «Perché consumare altro suolo per costruire un’autostrada quando basterebbe riqualificare le strade già esistenti?».

C’è poi, sempre a livello locale, la questione della centrale termoelettrica di Ostiglia. «La nostra provincia  è prima per produzione termoelettrica e conta cinque centrali a gas – osservano gli ambientalisti – La centrale di Ostiglia sarà ampliata per arrivare a 1.180 Megawatt. Ma ci serve davvero bruciare tutto questo gas?». La domanda che si fanno i ragazzi di Fridays for Future, diffusa anche sui loro canali social è: «Dov’è la politica? Quali sono le motivazioni di chi ci governa? Dov’è la garanzia del nostro futuro?».

L’esigenza espressa dai manifestanti è fare qualcosa ora per evitare una catastrofe climatica nei prossimi anni, «perché il tempo per agire è sempre meno». Oltre a Fridays for Future hanno aderito alla protesta il Comitato “No Mantova-Cremona”, Rete per il Paiolo, Mantova for Animals,…