Il Comune di Mantova cancella la multa per gli scavi abusivi a Valdaro

Il Comune ha fatto pulizia tra i suoi crediti di vecchia data eliminando quelli ormai impossibile incassare. La manovra è stata decisa mercoledì scorso, nell’ultima seduta della giunta che si è occupata anche del riaccertamento dei residui di bilancio attivi e passivi, che altri non sono che i crediti e i debiti maturati dall’ente negli ultimi anni.

E così, Via Roma ha deciso di stralciare dal Fondo crediti di dubbia esigibilità circa 11 milioni di euro: si tratta di 9 milioni di una vecchia multa per escavazioni abusive nel terzo lotto del porto di Valdaro comminata ad una società immobiliare, mentre il resto sono contravvenzioni al codice della strada. Tutte sanzioni che risalgono a tanti anni fa e che non saranno mai più pagate. L’importo totale era stato messo nello speciale fondo del Comune di Mantova come garanzia. Con questa manovra quel fondo si riduce da 45 milioni di euro circa a 34 milioni di euro.

Questa riduzione di crediti non ha alcun effetto sul bilancio, assicurano da via Roma, in quanto si tratta di «crediti già accantonati, in quanto di difficile esigibilità».

«Come tutti gli anni – ha osservato il vicesindaco e assessore al bilancio Giovanni Buvoli – si evidenzia ancora che il Comune è un ottimo pagatore dei propri fornitori, che vengono pagati mediamente in 30 giorni, una rapidità ancora più significativa per aziende mantovane in tempi come quelli che stiamo vivendo. Questo riaccertamento permetterà al settore dei Lavori Pubblici di proseguire con l’importante programma di opere previste nel piano triennale».

L’ammontare dei residui attivi, ovvero i crediti, al 31 dicembre 2022 è di 68 milioni di euro, dei quali i principali sono: 18,1 milioni per sanzioni del codice della strada, 1,2 milioni relativi alla sanzione di Villa Lagarina, 9,2 milioni di Imu, circa 10,6 milioni di euro da Tea di cui 8 milioni di dividendi e i rimanenti come canoni, 19,5 milioni di euro di contributi per investimenti che devono ancora essere erogati.

Per quanto riguarda i residui passivi, ovvero i debiti, al 31 dicembre 2022, questi ammontano a 16,8 milioni di euro e riguardano «normali debiti di funzionamento verso i fornitori, dei quali ad oggi una parte è già stata pagata». fa sapere il Comune. Infatti, il fondo cassa al 31 dicembre dell’anno scorso era di 16,3 milioni di euro, mentre oggi è 13,3 milioni.

Si è provveduto a reimputare come si dice in gergo, cioè a spostare entrate e spese, dal bilancio 2022 al bilancio 2023 poiché di competenza di quest’anno (serviranno a pagare lavori programmati per quest’anno), per un importo di circa 70 milioni di euro.

Questi riguardano entrate e spese di molte opere finanziate con il Piano nazionale di ripresa e resilienza quali, ad esempio, il bando relativo alla Rigenerazione Urbana, il bando Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare), i bandi dello sport, oltre che opere come Mantova Hub, Parco del Te e altre finanziate da altri contributi. Tutte opere in corso di realizzazione.