Dobbiamo riforestare l’Amazzonia – Focus.it
Dal 1985 il bioma amazzonico (la zona della foresta amazzonica più colpita dalla deforestazione) ha perso oltre 870.000 km2 di alberi, un’estensione pari a Francia, Regno Unito e Belgio messi insieme. Oltre a provocare un’inevitabile perdita di biodiversità e danneggiare l’habitat di migliaia di specie, la deforestazione influisce negativamente sul clima, trasformando i polmoni verdi del Pianeta da serbatoi di CO2 a pericolosi emettitori.
I numeri della deforestazione. Gli alberi dell’Amazzonia vengono abbattuti soprattutto per far spazio a coltivazioni agricole, come quelle di soia e palma da olio, e per sfruttare le risorse minerali, petrolifere e di gas della zona − la maggior parte delle volte illegalmente.
L’area occupata da foreste degradate, ovvero danneggiate ma non rase al suolo, è ancora maggiore e nel 2017 si stimava raggiungesse il milione di km2. Tra aree deforestate e degradate, nel bioma amazzonico si raggiungono i due milioni di km2 di territorio, pari a circa un terzo dell’estensione totale della foresta amazzonica.
Conservare non basta più. Guardando a questi numeri è facile comprendere che gli sforzi di conservazione non bastano più, e che è arrivato il momento di riforestare l’Amazzonia: lo affermano con convinzione gli esperti del World Economic Forum, che spiegano come i primi cambiamenti al clima dovuti alla deforestazione siano già visibili nel bioma amazzonico, soprannominato Arco della deforestazione. «I giorni secchi sono aumentati, e la stagione delle piogge si è accorciata», spiegano. «La regione ha inoltre iniziato a emettere più CO2 di quanta ne sequestri».
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