Confronti in Tv e beni mafiosi: è scontro duro tra i candidati alle regionali lombarde

Giornata di scontro dialettico, quella di ieri, tra i principali candidati alla presidenza della Regione Lombardia. Molti gli argomenti in ballo, tra cui quello del mancato confronto diretto in Tv. Il portavoce di Attilio Fontana ha spiegato che la sua scelta di non partecipare ai confronti diretti, a cui è stato invitato da numerosi media, è legata «ai toni con cui si sta svolgendo la campagna elettorale da parte dei suoi competitor e non certo alla professionalità di chi li organizza». Pertanto Fontana «sarà presente solo ai confronti Rai stabiliti dal regolamento della commissione parlamentare di vigilanza».

Pronte le repliche di Piefrancesco Majorino e Letizia Moratti. «Nella competizione per la Regione Lazio i confronti si fanno. In Lombardia no – sottolinea Majorino, candidato del centro sinistra e di M5S – insisto ancora una volta nel chiederlo. Si tratta di un’occasione sprecata per la qualità della democrazia e per il futuro della Lombardia. Fontana fugge perché ha paura. Si nasconde dietro a risibili accuse agli altri di gratuite offese. Tutt’altro. Ripeto, non penso che nessuno dei suoi competitor sia incivile e maleducato. Insisto a chiedere e pretendere questo confronto. Lo pretendo perché i cittadini per andare al voto devono conoscere per deliberare, come insegnava Luigi Einaudi».

Dal canto suo per Letizia Moratti, candidata sostenuta dalla sua lista civica e da Azione-Italia Viva, l’atteggiamento di Fontana «è uno sfregio alla democrazia, un insulto ai lombardi. Attilio, continui a fuggire, dove sono le tue proposte?».

Altro punto di attrito tra i candidati è stato il rapporto con le piccole imprese. «Voglio un assessore artigiano – ha detto Majorino a margine di un incontro con Confartigianato – nella giunta che governerà con me Regione Lombardia ci sarà un nome condiviso con il mondo dell’artigianato. Perché è un mondo vitale e ricco di esperienza che deve essere rappresentato molto di più. E perché la voglio farla finita con la gestione regionale di questi anni palesemente inadeguata». La replica di Fontana non si è fatta attendere: «Majorino lo vada a chiedere agli artigiani se li abbiamo ignorati. Se leggesse più approfonditamente quello che abbiamo fatto e quello che c’è scritto nel nostro bilancio di fine mandato, si renderebbe conto che qui credo abbiano sorriso». Dopo aver ricordato che «nella mia lista c’è un candidato artigiano a Bergamo», Fontana ha aggiunto che «l’importante è che ci sia la rappresentanza di tutte le attività produttive della nostra regione e che tutti vengano considerati con la dovuta attenzione come abbiamo dimostrato noi in questi anni».

Polemica a distanza anche sul taglio dei fondi per i beni confiscati alle mafie: «Ora capisco – ha detto il candidato di centro sinistra e M5S – perché quando ho parlato di Regione antimafiosa Fontana e soci non sapevano cosa dire e fare. Perché – ha concluso – non sanno che farsene della cultura della legalità».