Proposto un piano d’area per le tre sponde del Garda

La presidente della Comunità del Garda, l’onorevole Mariastella Gelmini ha avanzato la proposta di costituire un tavolo permanente di confronto tra il Ministero delle Infrastrutture, le Regioni e i Comuni rappresentati dalla Comunità del Garda, per realizzare un «Piano d’area» interregionale che unisca i progetti su cui si sta discutendo sulle tre sponde del lago. Ipotizzando nel contempo per il futuro, una maggiore mobilità su acqua, obiettivo peraltro che l’ente comprensoriale sta già avanzando da tempo a più livelli istituzionali. Durante l’assemblea c’è stato spazio inoltre per il progetto di rinaturazione e navigabilità del fiume Mincio nell’ambito del sistema idroviario Garda-Venezia, le tematiche riguardanti la pesca e il Contratto di lago, e il report annuale operativo della Guardia costiera.

A segnalare l’andamento dell’assemblea, che ha visto davanti al palazzo dove si svolgeva la riunione una pacifica protesta del comitato “Asacoltate anche noi” sul depuratore del Garda, Francesco Federici, di Volta, presidente delle Colline Moreniche e vice alla Comunità del Garda: «Importante è il progetto di rinaturazione e navigabilità del Mincio, che vale circa 200 milioni e sul quale faremo una giornata dedicata a breve. Su un altro tema centrale, quello dei livelli del lago, non si è presa alcuna decisione, limitandosi a prendere atto che, per compensare le esigenze opposte fra turismo e agricoltura, servirà un tavolo di dialogo importante, considerando il valore del bacino idrico gardesano».