Multe e imposte non pagate: la giunta decide sul condono da mezzo milione

Entro il 31 gennaio anche il Comune di Mantova dovrà prendere una decisione sulle vecchie cartelle da rottamare. Cancellare le quote accessorie, come interessi e maggiorazioni varie, sulle multe stradali e sulle imposte come l’Imu mai pagate da anni e iscritte a ruolo; oppure non fare sconti a chi non ha pagato, ma rischiare di non vedere mai più un euro di quella somma?

È stata la legge di bilancio 2023 approvata a fine anno dal Parlamento a porre la giunta davanti al dilemma che da tempo divide le forze politiche. «Aspettiamo di avere i dati dalla nostra ragioneria e poi decideremo, forse presto, che cosa fare» afferma il vicesindaco, nonché assessore al bilancio, Giovanni Buvoli. Da qualche giorno gli uffici stanno raccogliendo i dati per avere chiaro il quadro sulle somme interessate alla rottamazione e su quanto il Comune dovrebbe rinunciare. Per ora non trapela alcun dato ufficiale. «Si tratta di crediti inesigibili, molto vecchi, la maggior parte dei quali riferiti alle multe stradali e alle imposte Imu e Ici» si limita a dire Buvoli.

Con un’avvertenza: «Per noi – aggiunge – nulla cambierebbe in un senso o nell’altro. Si tratta di crediti che non vengono tenuti in conto per il nostro bilancio. Se venissero a mancare non ci sarebbe alcuna ripercussione sui conti. Così come se, per caso, dovessimo incassare l’intera somma, sarebbe un’entrata straordinaria». La legge consente di prendere in considerazione i crediti esattoriali fino a mille euro iscritti al ruolo dal 2000 al 2015: i Comuni possono decidere di cancellare o meno le quote accessorie come interessi e maggiorazioni, senza toccare l’ammontare della sanzione, che verrebbe pagata lo stesso. Va ricordato che già negli anni scorsi con una legge erano già state cancellate d’ufficio le iscrizioni a ruolo inferiori a mille euro risalenti al periodo 2000-2010: per questo il nuovo stralcio riguarderà solamente il periodo compreso tra il 2011 e il 2015.

Si diceva che il Comune ancora non conosce le cifre in gioco. La materia è molto delicata e, quindi, nessuno in Via Roma vuole affrontarla se prima non ha chiaro il quadro di riferimento. La prima stima, da prendere con le pinze, parlerebbe di cartelle per 500mila euro, per la maggior parte contravvenzioni stradali (in questo caso non verrebbero cancellati solo gli interessi e le maggiorazioni semestrali, mentre sarebbero comunque dovute le spese relative a rimborsi di notifiche e a procedure esecutive). Di questa somma il Comune potrebbe rinunciare a 15-20mila euro, la parte che verrebbe rottamata. Ma potrebbe essere anche di più visto che, complessivamente, a tutto il 2022 le multe arretrate e non incassate ammontano a 16,5 milioni di euro. Che il Comune ha messo nel fondo dei crediti esigibili già arrivato a quasi 45 milioni di euro.