La nuova scuola di Cavriana ostaggio dei costi, ma il cantiere è a buon punto

La struttura è quasi ultimata: un guscio in legno che conterrà le aule per oltre 250 bambini (secondo l’ultimo piano per il diritto allo studio sono 129 gli scolari delle elementari e 127 gli studenti delle medie). Mancano serramenti, pavimenti e impianti. E manca l’accordo con l’azienda, costretta a riversare sul Comune i rincari delle materie prime subiti negli ultimi mesi: aumenti che sono in via di definizione. L’assessore ai lavori pubblici di Cavriana, Paolo Cauzzi, è fiducioso: «Nel 2024 le scuole nuove dovrebbero essere pronte». C’è ancora da lavorare, poi, sulle opere di urbanizzazione, per le quali ci sono già le risorse.

Restano da trovare, invece, i finanziamenti per completare l’area esterna, per la quale esiste soltanto un progetto di massima. Il polo scolastico è stato costruito sull’area dell’ex Sis, un terreno appena fuori dal paese acquistato all’asta dal Comune. L’ente si è aggiudicato 28mila metri quadrati e per il polo scolastico ne ha utilizzati, dopo averli bonificati, circa 10mila: oltre alla scuola, ci saranno una palestra e un’area parcheggi, circondate da verde e nuovi alberi. Il progetto, frutto di un confronto con gli insegnanti e i dirigenti scolastici, consentirà di ottenere risparmi energetici, di rendere più agevole l’ingresso a scuola dei bambini (soprattutto dei bimbi delle elementari, accompagnati in auto: la sede attuale ha pochi posti auto vicini) e di liberare gli attuali immobili che ospitano le due scuole. «Dove si trovano adesso le scuole elementari – spiega Cauzzi – potremmo trasferire alcuni uffici del municipio, mentre la scuola media libererà uno spazio in centro storico in una zona potenzialmente residenziale».

Tra le note negative i costi dell’intervento, lievitati molto rispetto ai preventivi di partenza. Ai tre milioni di euro in arrivo dal ministero, il Comune inizialmente avrebbe dovuto aggiungere un milione. Ora quel milione potrebbe raddoppiare. «In realtà – spiega il sindaco, Giorgio Cauzzi – stiamo ancora definendo questi incrementi. E una parte degli aumenti ci sarà rimborsata grazie al Decreto aiuti». Macchinoso, però, il sistema di erogazione dei contributi statali: «A differenza di quanto avviene con la Regione, si è costretti ad anticipare grosse cifre. Quando l’impresa inizia i lavori, devi dare subito il 30% dell’appalto, nel nostro caso 900mila euro, e poi aspettare mesi prima che arrivino i soldi».