Futura discarica di car fluff a Sorgà: «Possiamo ancora fermarla»

«Dal momento che è in corso l’iter per la realizzazione della discarica di car fluff a De Morta, nel Comune di Sorgà (Vr), tramite una mia interrogazione avevo sollecitato Regione Lombardia affinché si attivasse per tutelare i suoi territori e la salute di tutti i suoi cittadini». E’ la dichiarazione del consigliere regionale M5S Andrea Fiasconaro e dell’ex parlamentare Alberto Zolezzi.

«Il car fluff, ricordiamolo, è la parte leggera di ciò che viene prodotto dalla frantumazione delle auto (materiale plastico, le schiume, la gomma, il vetro, e pure alcune polveri metalliche, vernici e i tessuti di rivestimento, che rappresentano quasi un 15% del peso del veicolo). Nonostante il responsabile dell’autorizzazione sia la Regione Veneto, ad aprile scorso erano stati depositati nuovi elaborati progettuali che prevedevano un secondo lotto di espansione, il quale farebbe arrivare la discarica nel confine geografico di Regione Lombardia. Andando così a impattare una zona considerata di pregio sia per i prodotti agricoli, come il riso, sia per i ritrovamenti archeologici preromani. Tutti territori, quelli su cui incomberebbe la discarica, tutelati nell’area dell’Ecomuseo delle risaie, dove ci sono numerose aree nei Pgt comunali vincolate e corsi d’acqua tutelati».

«La risposta di Regione Lombardia, tuttavia, ricalca perfettamente l’atteggiamento assunto dalla giunta Fontana in questi anni di Governo – dicono ancora Fiasconaro e Zolezzi – Conosciamo il problema, ma ce ne laviamo le mani. Un atteggiamento impresso nero su bianco anche nella risposta alla mia interrogazione; dove in sostanza Regione ha sì, rappresentato “all’assessore all’Ambiente della Regione Veneto, le preoccupazioni espresse e le criticità evidenziate dagli stessi (amministratori locali ndr), in merito al progetto in questione, ma trattandosi di un iter procedimentale di competenza di altra autorità, con sede fuori dal territorio regionale, non potrebbero essere configurabili altre forme di intervento».

«Ricordo che la Provincia di Mantova ha evidenziato, sia a Regione Lombardia che a Regione Veneto e agli enti territoriali interessati, forti criticità rispetto all’istanza presentata ed integrata dall’azienda Rottami Metalli Italia SpA. E dal momento che, ad oggi, non risulta ancora emanata l’autorizzazione unica regionale definitiva, potrebbe essere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel per dare la possibilità ai cittadini e alle amministrazioni di preparare e depositare il ricordo al Tar. La ditta, nel frattempo, non ha risposto alle domande sostanziali rendendo difficile persino comprendere se il perimetro della discarica ricadrà in Lombardia. Questo ritardo nell’emanazione dell’autorizzazione può essere dovuto alle molte osservazioni degli enti locali e della Provincia di Mantova o al tentativo di provare con qualche strategia di silenzio-assenso. Bisogna, quindi stare molto attenti per evitare di ritrovarci i Pfas nel riso, come succede in ogni zona di discarica da queste parti, da Pescantina a Mariana Mantovana» concludono.