Il Comune di Mantova aumenta la spesa per il welfare e l’istruzione

Tre milioni e centomila euro. È quanto il Comune conta di incassare, l’anno prossimo, dagli oneri di urbanizzazione. Un numero che caratterizza il bilancio di previsione 2023-2025, il cui schema è stato licenziato dalla giunta e che ora si appresta alla lunga trafila per approdare in consiglio comunale per l’ok definitivo. «Che avverrà prima di Natale – assicura l’amministrazione – così come è sempre stato».

I proventi dagli oneri di urbanizzazione danno la misura della ripresa economica. Aziende che si insediano, creano posti di lavoro e fanno muovere l’edilizia: «Averne previsti 3,1 milioni è un buon segnale – dice il vicesindaco Giovanni Buvoli – È indicativo del continuo insediarsi di aziende nei comparti di Valdaro e di Olmo Lungo, la scommessa che avevamo fatto nel credere al loro sviluppo. L’80% degli oneri viene da lì». Quest’anno dagli oneri di urbanizzazione sono arrivati al Comune 1,6 milioni, cifra già alta rispetto alla media degli anni precedenti di 7-800mila euro.

Tra inflazione a due cifre e costi energetici alle stelle, gli oneri rappresentano un raggio di luce. È il gruzzolo che, nonostante i rincari, consentirà al Comune di prevedere per il 2023 una spesa corrente di 73 milioni, 5 in più di quella di quest’anno, con cui garantire ai cittadini gli stessi servizi e la stessa qualità.

Soldi in più arriveranno dal recupero dell’Imu arretrata (700mila euro in più del 2022), dall’aumento degli ingressi nei musei civici (200mila euro in più per arrivare 1,1 milioni), dai dividendi di Tea e A22 (un milione in più, con la multiutility che da sola darà 9 milioni, mentre l’Autobrennero 600mila euro), e dal contributo sempre di Tea di un milione per il bando utenze. Previsto anche un incremento della spesa per welfare (da 9,3 a 10,3 milioni) e istruzione (da 4,9 a 5,6 milioni per anziani, disabili e minori), mentre resta invariata quella per la cultura (4,7 milioni); inalterate anche le aliquote Imu, l’addizionale Irpef, le rette e le tariffe per tutti i servizi a domanda individuale, comprese quelle per gli impianti sportivi. Per campo scuola, Neolù e palestra Boni sono previste le gare di concessione. Nelle delibere appaiono aumenti tariffari, «ma – spiega Buvoli – è per rendere appetibili le gare. Chi vincerà potrà applicare tariffe più alte; quei soldi non finiscono nelle nostre casse».

Buvoli si sofferma anche sulla recente manovra che ha consentito al Comune di restituire ai cittadini, tramite Tea, 7 milioni di extra utili sul teleriscaldamento: «Se non l’avessimo fatto, nel 2023 quei 7 milioni sarebbero arrivati al Comune come dividendo e, quindi, decurtati prima delle tasse e poi della percentuale di partecipazione, che per il Comune è il 72%».

Nel bilancio c’è anche la voce costi energetici: «Per il 2023 – dice il vicesindaco – abbiamo abbassato le previsioni di spesa a circa 4 milioni visto che riteniamo che la fase più acuta degli aumenti dovrebbe essere finita. Un po’ meno, dunque, degli oltre 4 che abbiamo speso quest’anno, ma comunque il doppio rispetto ai 2,1 milioni serviti per la bolletta 2021». Per questo per il…