Gli alieni in natura: dalla nutria alla rana bue, mappa della biodiversità

Mantova Scienza scandaglia i fondali, le rive e le golene del grande fiume, per raccontare gli effetti di immissioni e estinzioni di specie. Tra gli appuntamenti della seconda giornata del festival promosso da cooperativa Alkemica con il Comune di Mantova, ieri pomeriggio si è parlato di “Alieni in natura: storia delle specie alloctone del Po”, la nuova mappa della biodiversità disegnata dai comportamenti dell’uomo, a scapito dell’ecosistema e di decine di specie protette. A descrivere gli alieni – le specie alloctone, per lo più trasportate qui volutamente o accidentalmente dell’uomo – e gli effetti che producono nel territorio, è stato Davide Persico, naturalista, professore associato di paleontologia e paleoecologia all’Università di Parma, direttore del museo di scienze naturali della città emiliana e uomo del Po, di cui è un grande conoscitore. Lo ha fatto seguendo il racconto del suo libro “Storia naturale delle specie alloctone del Po” che scheda, con i massimi criteri di scientificità, e seguendo un ordine tassonomico gerarchico, ventitré specie, dagli invertebrati ai mammiferi.

Dei pesci, ad esempio, ha ricostruito (reperendo e studiando svariate decine di pubblicazioni) i diversi anni di immissione, ad esempio, di pesci destinati a rendere più intrigante la pesca sportiva o altre attività economiche. Un esempio tra i tanti portati: «La carpa erbivora o amur, dal lago asiatico da cui è stata portata, ben si adattava nelle nostre risaie ma ne è fuoriuscita e nei fiumi mangia una gran quantità di specie vegetali. Quali conseguenze? Fa scomparire piante acquatiche che avrebbero un’importante azione di fitodepurazione, in particolare nella fascia di riva che è l’habitat della Tinca che è invece autoctona. L’università di Padova ha compiuto uno studio sui laghi di Mantova, che imputa a questa specie una delle cause dell’inquinamento».

E per stare sempre sott’acqua, le specie importate sono tutte di predatori, dal noto siluro, al pesce gatto maculato e le conseguenze si possono immaginare. Lo zoo alieno è vasto e guardando ai mammiferi, caprioli, cinghiali e al seguito lupi, scendono dall’Appennino e qui trovano mense gratuite. Spiega Persico: «Stanno intorno alle cascine perché lì trovano gli scarti delle stalle, nei fossi o sui letamai: a Parma i lupi ormai fanno il giro settimanale delle cascine». E poi i molluschi: «I gusci delle vongole di fiume ormai ricoprono le spiagge di ghiaia del Garda e sul Po: lasciate andare dagli allevamenti hanno colonizzato il fiume e i suoi canali, tanto che i gusci ostruiscono le chiuse».

Tra mantidi giganti asiatiche («Sul Po si sta riproducendo con le specie locali») e specie più note – nutria, cormorano, tartaruga verde subtropicale, rana bue … – spunta anche il magico gatto di casa, arrivato dall’Egitto e gran predatore di insetti e uccelli e persino il coronavirus, endemico in Cina, pandemico qui: «Ha mietuto vittime nelle nostre zone – spiega citando studi – perché l’inquinamento della Pianura Padana ha creato una moltitudine di persone fragili che non sono state in grado di resistergli». Oggi il festival prosegue nella sala delle…