Un gregge di capre a zonzo in area protetta: protesta dei residenti
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Capre in golena, tra la vegetazione di una Zps (Zona di protezione speciale) o a zonzo per le strade, tra l’argine, i campi e il centro abitato. Sarebbero centinaia le capre, di proprietà di un allevatore reggiano, che da giorni pascolano libere lungo il Po e nelle campagne di Portiolo. I residenti hanno chiamato la polizia locale, ma le multe sembrano non essere servite da deterrente.
Le capre entrano nel bosco in area protetta, dove è vietato persino raccogliere funghi e lumache (ed è vietata la pastorizia), oppure vagano per strada, causando disagi agli automobilisti. «Stiamo mettendo insieme vari enti e varie competenze per arginare il problema – spiega il sindaco, Roberto Lasagna – perché quando entrano in Zps non è più nostra competenza. Il nostro obiettivo non è impedire al pastore di svolgere la sua attività, ma le capre devono essere custodite».
Oltre a essere un problema per la flora e la fauna selvatiche, qualcuno ha sollevato anche i timori di un rischio sanitario: da quando il gregge è comparso, sarebbe aumentato il numero di zecche ed è facile imbattersi in carcasse di animali. «Quest’area golenale è sempre stata un piccolo gioiello di biodiversità. Le capre hanno devastato il bosco – racconta Silvio Bottini, presidente della sezione locale di Federcaccia – e nessuno ora va più a passeggiare. Anche questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ho trovato resti di animali morti e cuccioli abbandonati».
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