L’incubo caro-vita a Mantova: quasi 300 bambini non possono pagare la mensa

Sono stati 220, nello scorso anno scolastico, i bambini che hanno mangiato a scuola a Mantova pur essendo le loro famiglie in ritardo con i pagamenti della mensa. Il dato è stato fornito da Cir food, l’azienda reggiana che ha in concessione dal Comune il servizio di ristorazione nelle venticinque scuole tra materne, elementari e medie comunali e statali e in cui ha servito pasti a 2.652 bambini.

La ditta non ha fornito, però, l’ammontare del debito che si è accumulato negli ultimi anni (l’ultimo dato pubblico risale al 2015: 245mila euro di arretrato per 800 bambini non in regola con i pagamenti). I piccoli morosi che, invece, frequentano i tre asili nido comunali dati solo in gestione a Cir, ma per i quali è lo stesso Comune a percepire le rette, sono stati 56 su un totale di 211 iscritti (in quest’ultimo dato sono compresi anche quelli dell’asilo Kelder che ha un’altra conduzione).

Da quanto è trapelato, ci sarebbero famiglie in arretrato di pochi pasti e altre che, invece, non pagano da mesi la retta per la mensa: da pochi decine a qualche centinaia di euro.

Un altro dato fornito dalla ditta è quello dei bambini non in regola con i pagamenti negli ultimi cinque anni: considerando quelli che hanno insoluti dal 2018 siamo arrivati ai 1.302 censiti a fine agosto di quest’anno (compresi i 220).

Il periodo temporale di cinque anni non è preso in considerazione a caso: l’azienda, infatti, può effettuare il recupero crediti solo per quel lasso di tempo. Cosa che fa regolarmente tanto che negli ultimi cinque anni il numero di chi non è in regola è calato: si è partiti dai 1.623 del 2019, retaggio degli anni precedenti, per arrivare ai 1.302 dell’agosto di quest’anno. In mezzo, gli anni della pandemia con le scuole chiuse e le famiglie sempre più in difficoltà economiche.

Tra il 2019 e il 2020 i morosi sono scesi a 1.375 grazie a una massiccia azione di recupero crediti effettuata dall’azienda che poi si è interrotta a causa del Covid. Il Comune, in questa partita, si limita a una sorta di moral suasion nei confronti dei morosi visto che, in base alla concessione, tocca alla ditta riscuotere le rette ed è a suo carico il rischio di avere insoluti: Via Roma, attraverso i servizi sociali, invita le famiglie in arretrato a pagare e predispone piani di rateizzazione e di rientro agevolati. E se alcune famiglie non ce la fanno, interviene il Comune.

Il tutto sembra funzionare. Nel 2021, per esempio, i bambini i cui genitori non erano in regola con i pagamenti erano 1.338 e l’anno dopo, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, erano scesi di 36 unità. L’unico deterrente che il Comune ha messo in campo è legare la regolarità dei pagamenti all’iscrizione dei bambini agli altri servizi comunali.

Non paghi la mensa? Non puoi iscrivere i figli agli asili nido e ai centri estivi del Comune e non puoi mandarli sullo scuolabus e nemmeno al doposcuola; potrai farlo solo dopo che ti sarai messo in regola. Un messaggio chiaro che, secondo via Roma, sta dando i suoi frutti.

Prima la pandemia e poi il caro bollette ha complicato ancora di più la situazione tanto che degli attuali 2.423 bambini…