«Basta con le multe: il muro con i nomi delle vittime è uno spazio della memoria»

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«Rivendichiamo questo spazio pubblico come muro della memoria per le vittime di femminicidi». Così esordiscono le attiviste della rete “Non Una Di Meno” in occasione del ritrovo tra i muri nel sottopasso di Porta Mulina per affiggere cartelli con ulteriori nomi e cognomi di vittime di femminicidi e per rivendicare questo spazio come area per sensibilizzare la cittadinanza. Sono settantanove le vittime dall’inizio dell’anno, 113 nel 2021 e 96 nel 2020. Vite spezzate che le attiviste ricordano costantemente negli incontri mensili che organizzano al “muro” o in centro. In questa occasione, però, il tema della memoria di donne e persone LGBTQIA+ che hanno perso la vita a causa di femminicidi si intreccia con una questione amministrativa, ovvero la richiesta di pagamento di multe per un totale di mille euro per l’imbrattamento dei muri del sottopasso.

«La settimana scorsa ci è stato notificato il verbale della Polizia Locale – spiegano – con contestuale richiesta di pagamento sulla base del sopralluogo fatto dai vigili su segnalazione anonima lo scorso 10 agosto, data in cui eravamo radunate dopo la sentenza emessa dalla Corte Suprema americana sull’aborto». Non è la prima multa per “Non Una Di Meno” . «Abbiamo ricevuto altre multe negli ultimi anni, ma non abbiamo intenzione di pagarle perché riteniamo questo un luogo della memoria; la nostra è un’azione di sensibilizzazione nei confronti della collettività e notiamo che c’è attenzione da parte dei cittadini perché spesso si soffermano a leggere i nomi». I muri hanno subìto anche diversi atti vandalici, l’ultimo risale a qualche giorno fa.

«Abbiamo trovato il simbolo che ricorda quello disegnato sui muri dell’edificio dove ha sede l’Agenzia delle Entrate al Boma sui nostri cartelli e anche nel 2021 abbiamo subìto altri atti vandalici ma, grazie all’aiuto dei cittadini, i muri sono stati ripristinati». In questi giorni le attiviste hanno inviato un documento all’attenzione del sindaco Mattia Palazzi, delle assessore Chiara Sortino, Alessandra Riccadonna e della consigliera Gloria Costani per rivendicare l’importanza di questo spazio. «Pensiamo di non avere deturpato questi muri, ma li abbiamo valorizzati e auspichiamo che questa situazione possa risolversi senza ulteriori sanzioni e che questo luogo possa diventare uno spazio della nostra città dedicato al ricordo delle vittime di femminicidi». 

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