La sanificazione microbiotica più efficiente di quella chimica
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Una possibile alternativa, nota come PCHS, è stata presentata a Palazzo Giureconsulti a Milano. Il sistema è frutto del lavoro della professoressa Elisabetta Caselli, ricercatrice del dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche e Agrarie dell’Università degli Studi di Ferrara.
All’evento erano presenti il professor Walter Ricciardi, docente di Igiene e Medicina preventiva all’Università Cattolica e consulente scientifico del ministero della Salute, l’assessore alla Mobilità del comune di Milano Arianna Censi e l’assessore regionale alla Città Metropolitana Stefano Bolognini.
Caselli è partita da una constatazione: “Noi conviviamo con un numero notevole di microrganismi. E tanto più un ambiente è confinato e circoscritto, maggiore sarà la selezione di microrganismi resistenti a disinfettanti e farmaci”.
“I nostri studi, prima in ambiente ospedaliero e oggi nei trasporti di massa, hanno dimostrato che con un sistema di esclusione competitiva i batteri buoni nel sistema di cleaning riescono a spiazzare quelli cattivi responsabili di infezioni, sostituendosi a questi ultimi”, ha spiegato all’Italpress Caselli, sottolineando che “questo sistema garantisce una stabilità della decontaminazione: assicura quindi un ambiente sano per periodi molto lunghi, anche di 24 ore”. “I disinfettanti chimici diventano invece inattivi nell’arco di 30-60 minuti dall’applicazione”, ha precisato.
Non solo durata, ma anche maggiore efficacia nell’abbattimento degli agenti patogeni: “L’80% in più rispetto ai disinfettanti chimici”. “L’aspetto più interessante di questa ricerca è stato però un abbattimento delle resistenze agli antibiotici di quasi 99,9% – ha spiegato Caselli -. Contemporaneamente in ambito ospedaliero abbiamo rilevato un dimezzamento delle infezioni ospedaliere: 52% di decremento nei centri che utilizzavano il PCHS rispetto ai periodi in cui veniva utilizzato un detergente chimico”.
Questo ultimo dato è molto importante soprattutto alla luce dell’alto tasso di infezioni ospedaliere nell’Unione Europea: citando dati dell’OMS e dell’ECDC (Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), la dottoressa Caselli ha spiegato che negli stati comunitari ogni anno si contano 4 milioni di casi di cui circa 33mila mortali e con una spesa sanitaria ulteriore di circa 1,1 miliardi di euro.
“La novità del PCHS è che è un sistema naturale. Non è chimico e ottiene risultati analoghi, anzi migliori, rispetto ai disinfettanti chimici”, ha detto all’Italpress il professore Ricciardi.
“Quindi elimina i germi senza danneggiare l’ambiente. Questo concilia due esigenze di oggi: tutelare la salute delle persone, ma anche il pianeta – ha aggiunto -….
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