Mantova, il quartiere incompleto ora può essere finito: riparte il piano Dosso del Corso

Lavori congelati da anni a causa dei debiti dell’immobiliare Adesso c’è l’ok del tribunale per avere nuovi finanziamenti

MANTOVA. Doveva essere un quartiere di almeno 750 abitanti, con villette e qualche palazzina tra la provinciale Sabbionetana e i binari della Mantova-Cremona. Una sorta di Dosso del Corso-2 che aveva la funzione di affiancare un sovrastruttura mai venuta alla luce: il sovrappasso tra strada Dosso del Corso e via Cremona, poco prima del cimitero. A dire il vero è l’intero piano attuativo approvato nel lontano 2005 a non essere decollato. Non completamente, almeno.

A causa delle difficoltà incontrate dal principale lottizzante, l’immobiliare Il Dosso (subentrata alla Zaes che aveva proposto il piano), la costruzione del quartiere si è interrotta. Le villette e le palazzine realizzate (e abitate) sono affiancate da ampi appezzamenti pieni di sterpaglie: sono le aree destinate a nuove costruzioni rimaste invendute. Molti marciapiedi sono invasi da erbaccia. Le opere di urbanizzazione sono state realizzate in parte: manca il collettore in grado di scaricare le acque bianche (quelle piovane) nel lago Superiore.

Ora, finalmente, si sono create le condizioni per sbloccare la situazione e completare l’urbanizzazione. Il tribunale, l’11 agosto, ha concesso alla società immobiliare in liquidazione di ottenere finanziamenti per la realizzazione di opere. Notizia accolta con soddisfazione dall’assessore all’urbanistica Andrea Murari, perché è l’atto che serviva per aprire la strada alla firma della convenzione tra i vari lottizzanti e il Comune che consentirà di rimettere in moto vendita di terreni e costruzione delle ultime abitazioni e soprattutto il sistema di raccolta e scarico delle acque piovane, che da anni allagano le strade del rione.

La convenzione urbanistica tra Comune e lottizzanti è stata modificata e approvata in aula nel dicembre del 2020. «In sostanza – aveva spiegato all’epoca Murari – i privati si sono presi l’impegno di completare le opere di urbanizzazione, compresa quella più importante che riguarda lo scarico dell’acqua nel lago. Tutte opere che saranno garantite da un deposito cauzionale di 294mila euro, pari al valore dei lavori da realizzare». Il privato non dovrà invece costruire il sovrappasso tra Sabbionetana e via Cremona, che sarà realizzato dalle Ferrovie.