Le Colline Moreniche varano i coordinatori per lanciare il turismo

Figure professionali formate per frenare il calo di visitatori: «Non abbiamo prodotti trainanti, si promuove il territorio»

SOLFERINO. Il 2022 segna un traguardo importate per l’Associazione Turistica Colline Moreniche del Garda perché sono 35 anni di vita e di attività volte alla promozione del turismo, della particolarità e peculiarità di questo territorio.

«Colline Moreniche del Garda è davvero un esempio molto longevo di un ente sovra comunale che è arrivato a riunire negli anni 11 municipalità, sotto una forma giuridica in realtà molto agile, ovvero quella di un’associazione non a scopo di lucro e a carattere volontaristico. Poi ci sono gli scopi statutari a sorprendere: oggi parlare di turismo nel territorio collinare è un tema alla portata, si mastica abbastanza facilmente. Nel 1987, anno di fondazione, deve essere stato però qualcosa di avveniristico: i fondatori, persone evidentemente illuminate, capirono che in questo arco di terra ai piedi del lago c’erano risorse e paesaggi da valorizzare. Nei decenni successivi sono stati davvero diversi i tentativi, anche di altri territori, di imitare l’associazione, ma nessuno è andato a buon fine. L’equilibrio che si respira in questa realtà, fatta di tavoli di lavoro propositivi e mai scomposti è probabilmente qualcosa di unico» fanno sapere dall’associazione.

Per i prossimi quattro anni, rispetto al passato, saranno comunque ridotti i flussi turistici facendo aumentare la competizione fra territori, come ogni logica di mercato. Pertanto risulteranno vincenti le destinazioni che si doteranno di maggiori competenze. Ed ecco che la strategia dell’Associazione, in vista anche del Cammino di Fede e Solidarietà che, lo scorso 21 giugno, è stato ufficialmente inaugurato, è stata quella di puntare sulla formazione.

«Al territorio collinare manca una vera rete di relazioni tra gli operatori locali; non ci sono vettori che creino prodotti di visita sul territorio e canali di vendita diretti dei prodotti stessi. Occorre «formare” e attivare comunità ospitanti che siano autenticamente accoglienti, motivate ad instaurare relazioni all’interno del proprio territorio per essere attraenti e attrattive». Ed ecco che questo è stato l’obiettivo che ha visto investire forze e risorse per creare figure preziose quanto innovative, e cioè il Coordinatore Turistico Territoriale, «una nuova professionalità che sappia organizzare e gestire le grandi opportunità di eccellenza italiana». —

Luca Cremonesi