L’accusa: sequestrata e violentata per due giorni

Alla sbarra una coppia di nordafricani. Oggi la prima udienza. Sul banco dei testimoni i carabinieri intervenuti dopo l’allarme

QUINGENTOLE. Per due giorni la donna sarebbe stata sequestrata, violentata e percossa in un’abitazione di Quingentole dalla quale sarebbe riuscita a fuggire rifugiandosi da un vicino di casa, in vicolo Roma, da dove ha potuto chiamare i carabinieri. Questa mattina davanti al collegio presieduto da Enzo Rosina la prima udienza del processo. I fatti risalgono al febbraio di quest’anno. A finire nei guai due marocchini, tuttora in carcere, M.B. 47 anni, residente in paese e A. E. H. 22 anni, senza fissa dimora.

Il principale imputato è il 47enne al quale vengono contestati i principali reati, dal sequestro di persona, alla violenza sessuale, dalla cessione di cocaina alle lesioni.

Tra i due c’era una relazione sentimentale che si è bruscamente interrotta quando lei, secondo la difesa degli imputati, si sarebbe impadronita di duemila euro in contanti trovati in un cassetto del comodino del nordafricano che da anni ha un lavoro regolarmente retribuito.

A seguito di quel denaro sottratto l’imputato l’aveva raggiunta a Noventa Vicentina dove l’ex compagna si era rifugiata, aveva scavalcato il cancello lanciando pietre contro la finestra finché lei ha aperto. Dopo aver riscosso la somma di 1150 euro, l’avrebbe aggredita e strattonata per i capelli. In seguito l’avrebbe costretta a salire in auto e a spogliarsi nuda, picchiandola a sangue per poi dirle, sempre secondo l’accusa, «Adesso ti porto in campagna, dove ci sono altri dieci marocchini che ti aspettano». Nella notte tra il 13 e 14 febbraio l’avrebbe percossa con calci e pugni al volto per poi violentarla.

Il 15 febbraio scappa e si rifugia da un vicino di casa da cui chiede l’intervento dei carabinieri. Arriva sul posto la pattuglia di Ostiglia. La donna ha la faccia tumefatta ma mentre parla con loro in vicolo Roma, vede passare in bicicletta il suo carceriere “buono” quello che la controllava senza usarle violenza. L’uomo viene bloccato e nel frattempo arriva la pattuglia del Radiomobile di Gonzaga, mentre la ragazza viene portata al pronto soccorso di Pieve di Coriano. L’abitazione del marocchino viene perquisita e, all’interno di un comodino vengono trovate due siringhe con tracce di cocaina. Al pronto soccorso i carabinieri raccolgono la denuncia della giovane che ammette di fare uso di droghe.

La prossima udienza, per sentire nuovi testimoni, è fissata per il 26 settembre.