Sul ponte di San Benedetto Po inviti all’unità, ma il Pd ferma l’idea Fontana

Appello del comitato “Vogliamo il ponte” ai parlamentari mantovani: «Facciano fronte comune er ottenere il commissariamento dell’opera»

SAN BENEDETTO PO. In attesa del consiglio comunale aperto di giovedì voluto dal Comune per fare il punto sulla situazione degli appalti, il Comitato civico “Vogliamo il ponte” ha scritto ai parlamentari mantovani. Chiedendo di fare fronte comune per ottenere il commissariamento dell’opera, in modo da uscire dalle secche del nuovo appalto, quello relativo alla parte in golena del ponte. Appalto che inizialmente la Provincia voleva affidare alla Toto, a condizione che non superasse i 12 milioni, e che invece oggi sarà affidato con un nuovo progetto e un nuovo bando di gara cosa che richiederà non meno di tre anni. Intanto, proprio sul commissariamento, ormai chiesto da tutte le forze politiche, interviene il Pd. «Per commissariare serve una legge specifica – precisa il responsabile regionale infrastrutture Marco Carra – Ci fa piacere registrare che anche gli onorevoli Dara e Zolezzi si sono accorti di questo. Anche noi presenteremo un emendamento al Decreto Legge Infrastrutture, all’esame del Senato. Gli esponenti del governo, ovvero del Ministero dei Trasporti, che dovranno esprimere il parere del Governo sugli emendamenti, e quindi anche su quello del ponte, possono essere il vice ministro Morelli, della Lega Nord, la vice ministra Bellanova di Italia Viva, o il sottosegretario Cancelleri del M5Stelle. L’insieme di questa squadra deve fare la parte del proprio dovere dando il via libera al provvedimento senza tentennamenti. Approvata questa Legge, il Governo dovrà nominare il commissario ed è a questo proposito che la proposta di Dara e Zolezzi di nominare Attilio Fontana commissario rischia di essere sbagliata. Serve un commissario tecnico. Per queste ragioni ritengo fondamentale adoperarsi tutti insieme per approvare la legge che istituirà la figura del commissario invece che perder tempo in una sorta di toto nomi che rischia di pregiudicare ulteriormente il rapporto con la comunità locale».