Odissea Mantova-Milano: un altro treno soppresso

Guasto al convoglio in stazione Centrale: i passeggeri dirottati a Lambrate  Colaninno chiama Trenord: la soluzione è il raddoppio ma va gestito il presente

Quasi una manovra a tenaglia per indurre Trenord e Rfi ad occuparsi dei pendolari sulla linea Mantova-Milano. È quella che stanno attuando il deputato di Italia Viva Matteo Colaninno e il sindaco di Mantova Mattia Palazzi per il momento con esiti opposti. Mentre il primo ha chiamato l’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, per un incontro in cui pianificare il servizio sulla linea fino all’entrata in funzione del doppio binario prevista per il 2026, il secondo non è riuscito a contattare i vertici di Rfi: i suoi tentativi ieri sono andati a vuoto. Ma ci riproverà.

Trenord e Rfi sono i responsabili dei disagi sulla linea Mantova-Milano. Ieri si è verificato l’ennesimo disservizio, che sa di beffa, dopo quello di domenica sera con i treni fermi tre ore nelle stazioni di Castellucchio e Mantova a causa di un guasto agli impianti. In Centrale a Milano il treno per Mantova delle 17.15 è stato soppresso per un guasto tecnico e i passeggeri, che avevano già preso posto nelle carrozze, sono stati fatti scendere. Avrebbero potuto salire sul treno per Bologna come annunciava l’altoparlante, ma proprio in quel momento il convoglio passava lasciando tutti a piedi. Il capotreno ha consigliato allora di prendere quello per Alessandria e scendere a Lambrate, dove sono stati fatti salire su un treno proveniente da Verona, bloccato prima di arrivare in Centrale. Sembrava dovesse ripartire subito per Mantova, invece è rimasto fermo per più di un’ora. A quel punto, è transitato il treno per Mantova, partito da Milano Centrale alle 18.20; in tanti sono scesi per salire su quello e terminare quella che è stata l’ennesima odissea di questa tratta.

«Vista questa situazione incandescente – spiega Colaninno – ho deciso di chiamare Piuri. Ho chiesto interventi e la sua disponibilità ad incontrare la Provincia e i sindaci. È stato d’accordo e, quindi, sono pronto ad organizzare l’incontro. Il tema è accompagnare questa fase fino al raddoppio dei binari, che rappresenta la soluzione dei problemi. Con la nuova infrastruttura anche il servizio cambierà, e in meglio. Durante la telefonata – dice Colaninno che molto si sta spendendo in questi anni per il doppio binario – ci siamo confrontati sui problemi contingenti di questi giorni e abbiamo convenuto sull’incontro. In quell’occasione metteremo sul tavolo i problemi e cominceremo ad affrontarli serenamente. L’obiettivo non è mettere qualcuno sul banco degli imputati, ma migliorare il servizio con il confronto tra azienda e territorio». Il raddoppio del binario almeno fino a Piadena e in prospettiva fino a Codogno, sarà la svolta: «Di fronte a un miliardo e 300 milioni di investimenti, di cui 515 già disponibili per il primo tratto e altri 800 su cui la politica si è impegnata, anche il servizio migliorerà». Rfi non è immune…