Incendio alla Copernit, il sindaco di Pegognaga: «Verifiche prima della ripartenza»

Venerdì sera un denso fumo nero usciva dallo stabilimento. La prontezza degli operai ha chiuso l’allarme. Test dell’Arpa

PEGOGNAGA. Attimi di paura, venerdì sera, poco dopo le 21 alla Copernit, azienda specializzata nella produzione di materiali impermeabilizzanti, situata in via Provinciale Est 64 alla periferia di Pegognaga. Un incendio si è sviluppato nelle condotte dei macchinari per la miscelazione delle materie prime. L’allarme, scattato immediatamente, ha attivato le squadre antincendio interne allo stabilimento e per maggiore sicurezza è stato messo in atto anche il piano di evacuazione delle maestranze presenti nella fabbrica.

Poco dopo sono arrivate quattro squadre dei vigili del fuoco da Suzzara, Mantova, Viadana e dei volontari di Luzzara (Re). Anche il vicesindaco Antonio Lui si recato in azienda per avere informazioni sull’accaduto. Alcuni residenti hanno visto un denso fumo nero uscire dallo stabilimento. Da quanto si è potuto apprendere, pare che l’incendio sia stato risolto in breve tempo e senza conseguenze, quali ustioni o intossicazioni, per gli operai che stavano lavorando nei pressi. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Pegognaga e del radiomobile di Gonzaga. Intorno a mezzanotte sono arrivati i tecnici di Arpa che hanno effettuato un sopralluogo e verificato che non ci fossero problemi per la salute degli operai e dei cittadini.

«La situazione – ha spiegato ieri mattina il sindaco Matteo Zilocchi – si è normalizzata poco prima di mezzanotte, ma è stata importante fin da subito la prontezza degli operai, formati sull’antincendio aziendale, che ha permesso di circoscrivere la problematica e agevolare il lavoro delle squadre dei vigili del fuoco come sempre caratterizzato da tempismo e professionalità. Nessun ferito, che è la cosa più importante, ma adesso è necessario effettuare tutte le verifiche del caso prima di riprendere la produzione come prescritto dagli stessi vigili del fuoco e specificato anche tramite ordinanza sindacale a carattere urgente».