Ucraina, Zelensky visita al fronte a Mykolaiv: «Contrattacco, poi dialogo»
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Mykolaiv, città portuale di quasi mezzo milione di abitanti prima della guerra, resiste sotto il controllo ucraino, ma è pericolosamente vicina alla regione di Kherson, occupata dai russi. È nella lista degli obiettivi di Mosca, perché sulla rotta di Odessa, ed è uno dei baluardi dell’esercito di Kiev. Non a caso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky l’ha scelta per la sua prima vista a sud dall’inizio dell’invasione. Il suo messaggio è risoluto: «Non smettiamo di lavorare per la vittoria. Finché sarete vivi, c’è un forte muro ucraino che protegge il nostro Paese».
L’ULTIMATUM
Tuttavia è chiaro ormai che non solo la pace è sempre più lontana, ma anche che il nemico continua a conquistare terreno. L’arrivo di Zelensky in città, ieri, segue di ventiquattr’ore un attacco russo che ha ucciso due persone e ne ha ferite altre venti. Il presidente osserva un palazzo distrutto, si confronta con gli amministratori locali: «Abbiamo posto particolare attenzione alle minacce dalla terra e dal mare», sintetizza. L’impresa è ardua. Duecento chilometri più a nord i missili russi sono caduti sulla sua città d’origine, Kryvyj Rih, nelle ultime quarantotto ore Mosca ha rinnovato gli sforzi per avanzare a sud di Izyum, nella regione di Kharkiv, con l’obiettivo di sferrare l’affondo nell’oblast di Donetsk e di accerchiare la sacca di Severodonetsk da nord, scrive su Twitter l’intelligence del ministero della Difesa britannico. A Kremenchuk, sud-est di Kiev, è stata colpita una raffineria di petrolio, mentre a Izyum ha preso fuoco un impianto del gas. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov, citato da Interfax, annuncia che le milizie del Cremlino hanno conquistato il villaggio ucraino di Metelkino, sobborgo di Severodonetsk. «Gli ucraini hanno perso tra i 600 e i 700 combattenti, tra morti e feriti, nella battaglia per questo villaggio nell’ultima settimana», calcola. Un’avanzata che fa dire alla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: «L’Ucraina che conoscevamo, all’interno di quei confini, non c’è più. E non ci sarà più. Questo è ovvio».
Dopo la decisione di concedere a Kiev lo status di candidato all’ingresso nella Ue, la diplomazia russa accusa Bruxelles di influenzare il nemico in vista dell’adesione. «Per anni la comunità occidentale ha manipolato questa storia del coinvolgimento dell’Ucraina e da allora il Paese è andato di male in peggio», rimarca Maria Zakharova in un’intervista a Sky News Arabia. Preannunciando che Kiev non avrà «un futuro brillante» e chiarendo ancora una volta che Mosca non farà passi indietro, una volta raggiunti i suoi obiettivi in battaglia: «Le armi inviate in Ucraina, e i combattenti, prolungano l’operazione russa». Le rare voci dissenzienti cadono nel vuoto, come quella di German Gref, l’amministratore delegato di Sberbank, principale banca russa: occorreranno dieci anni prima che l’economia di Mosca possa tornare sui livelli precedenti alle sanzioni…
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