La super onda d’urto dell’eruzione a Tonga
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Per la violenza dell’esplosione, per lo tsunami prodotto, per la quota raggiunta dalle ceneri e non ultimo per il boato che ha prodotto – che ancora adesso è in fase di studio – l’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Haʻapai, avvenuta il 15 gennaio scorso, non smette di stupire. L’ultimo “record”, se così si può definire, riguarda l’onda atmosferica generata dall’eruzione che ha interessato più volte tutto il Pianeta e che è stata studiata da vari ricercatori in giro per il mondo, da quelli italiani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia agli spagnoli dell’Institute for Advanced Studies di Maiorca, in Spagna.
Questi ultimi, guidati da Ángel Amores, un oceanografo, hanno analizzato i dati raccolti da diversi osservatori e hanno così confermato che l’onda atmosferica ha impiegato 36 ore per circumnavigare il globo, diffondendosi ad anelli concentrici dal vulcano, viaggiando alla velocità del suono. La loro analisi è stata pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters.
Una, due… tre volte. Amores stava controllando i dati delle stazioni meteorologiche locali da casa quando ha visto l’arrivo dell’onda d’urto nel momento in cui ha fatto il suo primo passaggio su Maiorca, circa 15 ore dopo l’eruzione. «Quindi mi sono messo in attesa perché, mi sono detto, ci sarebbero volute circa 36 ore per vederla tornare. E dopo 36 ore è effettivamente passata. In realtà non mi aspettavo di osservarla per la terza volta ed invece è successo, dopo altre 36 ore. È la prima volta che vedo qualcosa del genere». E in effetti quanto è accaduto è davvero fuori dal comune: «Tutti coloro che studiano le onde atmosferiche sono rimasti piuttosto sbalorditi» spiega Peter Brown, fisico dell’Università dell’Ontario occidentale (Canada). «Queste onde d’urto sono generate da un rapido movimento che comprime il materiale circostante, che nel caso dell’eruzione a Tonga era l’aria» spiega Mark Boslough, fisico del Los Alamos National Laboratory nel New Mexico.
Amores ha in seguito collaborato con il New York Times per dare una veste grafica più accattivante alla sua simulazione è il risultato è visibile qui sotto.
Passaggio simultaneo. Analogamente all’Institute for Advanced Studies di Maiorca, anche la società Weathernews che in Giappone gestisce una rete di migliaia di sensori meteorologici, ha registrato l’onda atmosferica. Molti dei loro sensori hanno rilevato picchi di pressione dell’aria quasi simultanei al passaggio della prima onda d’urto il 15…
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