Reggio Calabria, l’uomo della ’ndrangheta al processo: «Massacrato a Mantova»

Antonino Parisi, a lungo vicino al boss della ’ndrangheta in Lombardia, Francesco Coco Trovato, ha ripercorso la sua carriera criminale: «Sono stato massacrato nel carcere di Mantova»

REGGIO CALABRIA. Antonino Parisi, a lungo vicino al boss della ’ndrangheta in Lombardia, Francesco Coco Trovato, ha ripercorso nel processo di Reggio Calabria la sua carriera criminale accanto a Coco Trovato. Parisi, ha raccontato la crescita nel mondo del crimine di Francesco Coco Trovato, «che poteva contare su circa diecimila uomini in Lombardia, e che favorì il matrimonio della figlia Giusi con Carmine De Stefano per allargare la famiglia». Parisi, che aveva iniziato a collaborare nel 1993 con l’ex pubblico ministero di Milano, Armando Spataro, ha affermato che «la collaborazione durò circa sei mesi e poi mi buttarono fuori dal programma di protezione per una rapina». Rispondendo alle domande del Procuratore generale Lombardo, Parisi ha raccontato che durante il periodo di collaborazione, «furono rapite la figlia di due mesi e la moglie» ed ha confermato di «essere stato massacrato di botte nel carcere di Mantova». Parisi, infine, ha raccontato la capacità della cosca Coco Trovato di condizionare le istituzioni.