Tornano i timori per il futuro delle elementari di Governolo

Ancora aperte le iscrizioni ma sono pochi i bimbi dell’annata che andrà in prima. Il sindaco Rossi: «Cercheremo soluzioni ma il no alla settimana corta, fu un errore»

RONCOFERRARO (GOVERNOLO). Manca ancora qualche giorno alla chiusura delle iscrizioni scolastiche, ma a Governolo già si affacciano i timori per la scuola elementare. Il perché è presto detto: i nati a Roncoferraro nell’annata che a settembre inizierà le elementari sono pochi. Numeri ufficiali non vengono comunicati, ma dal Comune confermano che è così. E questo dato risicato di partenza, unito alla concorrenza che ogni anno c’è delle scuole di altri comuni vicini, da Mantova a Bagnolo, a Sustinente, ripropone il problema della sopravvivenza delle prime elementari, e del rischio di incappare nella scure del provveditorato. Problema noto, che attanaglia molti istituti scolastici di paese. E che anche a Governolo è molto sentito.

A Roncoferraro ci sono tre scuole elementari, a Barbasso, Roncoferraro e Governolo, ma a rischiare – e non da questo anno – è solo quest’ultimo. Un paese che pure tiene tantissimo alla propria autonomia a partire dalla propria scuola.

«Dati ufficiosi non ne do, aspettiamo la chiusura dei termini per le iscrizioni e poi vedremo il da farsi» risponde il sindaco, Sergio Rossi. Dalle parole, però, traspare la preoccupazione per una situazione che quest’anno complice, il trend demografico in calo, non promette nulla di buono. Una situazione valutata assieme all’assessore alla Scuola, l’ex preside Roberto Archi, che della materia se ne intende.

Da qui a riaprire il capitolo “tempo prolungato-settimana corta con sabato a casa” il passo è breve. Questa formula oraria, che si sarebbe potuta introdurre a Governolo sulla spinta delle richieste di molti genitori, era una strategia sulla quale l’amministrazione comunale Rossi, e prima ancora quella di Baruffaldi, avevano puntato molto. Con questa offerta la scuola avrebbe potuto andare incontro alle esigenze di molte famiglie, e quindi attirare nuove iscrizioni.

Ma nel gennaio di due anni fa arrivò la pietra tombale con un questionario che il consiglio d’istituto aveva sottoposto alle famiglie. Il progetto “settimana corta” non passò, pur ottenendo il 57% dei voti, a fronte di un quorum fissato all’80%. Decisione vincolante per un quadriennio, quindi fino all’anno 2022/2023.

Un anno prima, nel gennaio 2019, era stato il consiglio d’istituto stesso a bocciare le stesse richieste. S’innescò un braccio di ferro con alcuni genitori pro settimana corta, che minacciarono di portare i propri figli altrove, salvo all’ultimo rinunciare «per salvare la scuola di Governolo».

Occasioni perse, si rammarica oggi Rossi: «Nelle votazioni al referendum, come comprensibile, ha prevalso il calcolo del proprio interesse».

E ora? Prima di Natale si è svolto un incontro con i genitori per caldeggiare la scelta di Governolo. L’obiettivo è di arrivare «a una cinquantina di iscritti per tutta…