I cartelli della discordia: polemica sui cani ai giardini

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Botta e risposta fra sindaco e consigliera di minoranza Aldrovandi: «Si ghettizza chi ha animali». Morandi: «È tutto chiaro per tutti»

MEDOLE. I cartelli posizionati in alcune zone verdi del paese sono al centro di un botta e risposta fra il sindaco Mauro Morandi e la consigliera di minoranza (ma ex assessore di questa maggioranza) Ermanna Aldrovandi. «I cartelli posizionati recano il divieto di ingresso per i cani nelle aree verdi. Allo stesso tempo si vieta anche di giocare a palla ai bambini» spiega Aldrovandi.

«Una cosa assurda se si prende in mano il regolamento comunale. Allora ho chiesto spiegazioni a fronte anche di una raccolta firme. Ho depositato il tutto in Comune il 6 dicembre. Non ho avuto risposte e così ho scritto prima al Difensore Regionale, che ho sollecitato il sindaco a rispondere, poi al prefetto. Le risposte ottenute, però, confermano che c’è, a mio modo di vedere, un volontà di punire i cittadini corretti e, allo stesso tempo, si vuol prendere in giro le persone. I cartelli sono chiari: c’è un divieto con la scritta “divieto d’ingresso ai cani”, non c’è scritto da nessuna parte “divieto ai cani senza guinzaglio”. In ogni caso, questi cartelli portano alla ghettizzazione di chi ha animali e di vuole giocare con una palla, e non solo in un’area specifica, ma in tutte quelle dove sono stati posizionati».

Per contro, la risposta del sindaco, scritta e a parole, ricorda che «quei cartelli sono chiari per tutti tranne che per Aldrovandi, che non ho ancora sentito proporre qualcosa di costruttivo in questi mesi. Facile criticare, più difficile fare proposte e volersi dare da fare. Comunque, i cartelli sono stati posizionati per regolamentare un’area verde che era di fatto abbandonata e in mano ad alcuni vandali. Ad oggi, in quell’area vicino a via Buzzacchi abbiamo investito 50mila euro. Abbiamo messo lampioni al centro dove ci sarà l’area giochi, stiamo realizzando la nuova area sgambamento cani, abbiamo messo giochi e delimitato la zona religiosa, usata prima come campo da calcio. Ecco il perché del divieto dei cani non al guinzaglio e di gioco con la palla non in aree segnate. Se poi si vuol per forza far polemica e fraintendere allora questo nasconde altre finalità». 

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