Sexygate a Mantova Un reggiano in chat con l’accusatrice del sindaco Palazzi

Minacce: il 59enne nei guai per quanto scritto su Facebook Il difensore: «Era all’oscuro della storia che c’era dietro»

mantova. C’è persino uno “zampino” reggiano nel sexgate che ha investito Mantova ormai da diverso tempo.

Stiamo facendo riferimento all’ex maestra di asilo 54enne che più volte ha puntato il dito contro il sindaco Mattia Palazzi (attualmente in carica) accusandolo di molestie sessuali. Uno scandalo che colpì il primo cittadino lombardo, successivamente scagionato dalle accuse. Mentre la donna è finita nei guai per stalking e diffamazione. Lei sostiene di essere stata molestata in ufficio dal sindaco (ma in tribunale non sarà creduta, diventando l’imputata). Una volta licenziata, la 54enne ha proseguito la sua battaglia contro il primo cittadino, inoltre la storia si è fatta sempre più boccaccesca, perché le viene attribuito un libro clandestino dal titolo “Cinquanta e più… sfumature di giallo – Mantova, vista a 90°”. Una pubblicazione di circa 200 pagine sulla cui copertina non è riportato il nome dell’autore come non sono riportati i codici identificativi, ma solamente il nome di un’associazione.

Ieri – in tribunale a Mantova – è emerso un filone che vede alla sbarra l’imprenditore reggiano Marco Braglia, 59 anni, accusato di minaccia grave.

Ma cosa c’entra con il sexgate di Mantova? Come ormai sta accadendo sempre più spesso, è un botta e risposta su Facebook che ha fatto scattare le indagini della Digos mantovana.

Il 17 luglio 2018 l’ormai ex maestra d’asilo scrive sul suo profilo: «Il mio datore di lavoro mi ha molestata e licenziata!!!». L’allusione è al sindaco Palazzi. A quel punto arriva la risposta del reggiano (amico sul web della donna) che chiede: «Sai dove abita?». Immediata la reazione dell’ex insegnante: «Siiiii».

E qui si entra nella fase delicata di questa vicenda giudiziaria, perché Braglia scrive: «Ok. Dobbiamo fissare l’appuntamento. Per le braccine spezzate chiedono 15mila euro. Decidi tu». Una chat che finirà sul tavolo della Digos che rintraccia l’imprenditore a Reggio Emilia, inoltre scatta la denuncia da parte del sindaco Palazzi.

Quest’ultimo si è costituito parte civile nel processo e tramite l’avvocatessa Silvia Salvato che lo tutela intende chiedere un cospicuo risarcimento-danni.

Ieri, davanti al giudice Chiara Comunale, ha deposto un’amica dell’imputato (titolare di un’agenzia di viaggi a Mantova) che ha chiarito come l’imprenditore non sapesse come dietro alle parole dell’ex maestra d’asilo vi fosse il sindaco Palazzi. È invece slittata la testimonianza dell’ex insegnante Buzzago che ha inviato un certificato medico e sarà sentita nella prossima udienza.

L’imputato si difende – davanti al taccuino – attraverso all’avvocato difensore Nino Ruffini: «Il mio assistito aveva richiesto l’amicizia su Facebook all’ex maestra d’asilo in modo del tutto innocuo e disinteressato. Non conosceva direttamente questa donna…