Peste suina, l’appello di Mantova al prefetto: «Urgente un piano di controllo

A lanciarlo è Coldiretti, che l’ha indirizzato anche alla Provincia

MANTOVA. «Urgente un piano di controllo del cinghiale». L’appello a fare presto arriva dalla Coldiretti , che ha scritto al prefetto Michele Formiglio, e al presidente della Provincia, Carlo Bottani, perché intervengano al più presto ed evitino il rischio di contagio della peste suina. A Bottani l’associazione di categoria ha chiesto che sia attivato il piano provinciale, «incaricando, se necessario, anche gli operatori esterni abilitati all’abbattimento».

«La provincia di Mantova, con un patrimonio suinicolo di oltre 1,1 milioni di capi, è la seconda realtà territoriale della Lombardia per numero di maiali allevati» sottolinea il presidente di Coldiretti, Paolo Carra. Numeri che espongono ad alto rischio l’economia di un’intera provincia, sulla quale opera una filiera articolata fra allevamenti, macelli, industria di lavorazione delle carni, produttori di mangimi. La peste suina africana, in rapida diffusione sul territorio nazionale (nel Mantovano non ci sono al momento focolai) può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa, con una mortalità fino al 90% per gli animali, ma non si trasmette all’uomo. «La situazione di emergenza che siamo costretti ad affrontare ora – prosegue Carra – è frutto della mancata azione di prevenzione e contenimento, come peraltro Coldiretti ha ripetutamente denunciato nelle piazze e nelle sedi istituzionali, per far fronte alla moltiplicazione dei cinghiali». Animali che, nella nostra provincia, non hanno ancora raggiunto numeri preoccupanti.

Di peste suina si è parlato anche in un incontro organizzato giovedì dal ministro Stefano Patuanelli con i rappresentanti delle commissioni agricoltura parlamentari e regionali. Tra i delegati anche Simone Verni, consigliere regionale cinquestelle. «Il movimento, a ogni livello istituzionale – commenta il consigliere regionale Andrea Fiasconaro – pone la massima attenzione sull’andamento della situazione epidemiologica. Tenuto conto del rischio che il propagarsi della Psa determinerà danni incalcolabili a importanti settori produttivi del nostro Paese, abbiamo evidenziato la necessità di intervenire tempestivamente per contenere il virus». In arrivo i primi fondi: «Abbiamo accolto con estremo favore la notizia dell’immediato stanziamento di 50 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza – continua Fiasconaro – unitamente all’intenzione di attuare uno scostamento di bilancio, per attivare adeguati ristori al settore produttivo che sarà eventualmente colpito dalle conseguenze generate dalla peste suina». S.Pin.