L’agenda del nuovo questore di Mantova: violenza di genere e crimini informatici

L’insediamento di Roatta: «Non chiamatemi questora» «La pandemia ha eccitato gli appetiti delle mafie»

MANTOVA. Ha lasciato il mare di Savona, ma ad accoglierla ha trovato un sole padano preziosissimo di questi tempi. Si è insediato ieri il questore Giannina Roatta, che ha preso il posto di Paolo Sartori, trasferito a Vicenza. In attesa di approfondire la conoscenza del territorio, Roatta non azzarda analisi né si sbilancia rispetto alle priorità, ma assicura di essere entusiasta del nuovo incarico. L’invito per i mantovani, e i cittadini in generale, è ad avere «fiducia nelle istituzioni e a collaborare con la Polizia, perché siamo tutti anelli della stessa catena e se si ha qualcosa da dire, è bene farsi avanti».

A proposito, questore o questora? Roatta preferisce il maschile perché identifica il ruolo. Piemontese di nascita, laureata in giurisprudenza, è entrata in polizia nel 1988: il suo primo incarico alla Questura di Genova, a cui sarebbe stata poi aggregata nel 2001 come responsabile della sicurezza del presidente russo Putin durante il G8, e dove sarebbe tornata nel 2006 da dirigente. Dal 2011 al 2015 Roatta è stata vicario del questore di Ferrara («sono già abituata al vostro clima» sorride), quindi, nel 2018, la nomina a questore di Savona. Dove sarà ricordata anche per aver sottoscritto il protocollo Zeus, che prevede un percorso volontario per gli uomini maltrattanti, accompagnati nel processo di consapevolezza del disvalore sociale e della ferocia degli atteggiamenti prevaricatori.

«La violenza di genere? È uno dei temi su cui lavorare – risponde il questore – il lockdown ha complicato le relazioni e le dinamiche familiari. Il problema è sociale». Altro tema caldo, quella delle infiltrazioni mafiose nell’economia e nel tessuto della province del nord, in un testacoda geografico: «La pandemia ha eccitato gli appetiti della criminalità organizzata in diversi settori, come quello della sanità – osserva Roatta – dobbiamo mantenere alta l’attenzione in tutti i campi». E se il lockdown ha asciugato il numero dei reati contro il patrimonio, comprimendo il raggio d’azione nel mondo fisico, in questi mesi si sono moltiplicati i crimini informatici. Altro scenario.

Non si sbilancia, il nuovo questore, attende di conoscere meglio il territorio, ma l’orizzonte è questo, condizionato dalla pandemia, dai guasti nelle relazioni e dagli appetiti criminali. È sorridente e riservata, Roatta, però da Savona filtra la curiosità della sua passione per le Harley-Davidson. Ig.Cip