Ponte, finanziamento sbloccato: via libera al tratto golenale

Lunedì vertice in Comune. Sarà il passaggio di consegna alla nuova Provincia. La Regione dà l’ok all’uso dei risparmi sui lavori in atto. Ora manca il contratto

SAN BENEDETTO. Dopo mesi di trattative e conteggi, finalmente tutti i tasselli finanziari sono stati messi a posto. I 14 milioni e 250mila euro necessari per la costruzione del tratto mancante del ponte sul Po fra San Benedetto e Bagnolo, quello che corre nella golena sambenedettina, sono tutti disponibili dopo un lavoro non facile, però, che ha visto in prima fila sia i nuovi vertici eletti della Provincia, sia il consigliere regionale Alessandra Cappellari.

Che lunedì, con il neo presidente provinciale Carlo Bottani, accompagnato dal responsabile dell’area tecnica l’ingegner Antonio Covino, sarà a San Benedetto per fare il punto dei lavori con il sindaco Roberto Lasagna.

Il punto in discussione e che sinora ha bloccato la firma sul contratto fra l’appaltatore Provincia e l’esecutore,, il colosso Toto costruzioni srl, era la possibilità di usare gli oltre 2 milioni di risparmi ottenuti grazie a limature dei lavori in corso. Attualmente la Toto sta eseguendo la riqualificazione della parte in alveo, un appalto da 34 milioni di euro. I soldi derivano in gran parte dalla Regione, che ha finanziato l’opera con 30 milioni. Gli altri 3,8 sono invece messi cash dalla Provincia. La prosecuzione di quest’opera è il tratto in golena, che sarà adeguato dal punto di vista strutturale e sismico.

A conti fatti la Provincia ha messo sul piatto 1,3 milioni e vi aggiunto 4 milioni e mezzo di finanziamenti statali del “decreto ponti”, fondi che l’amministrazione di palazzo di Bagno ha scelto di destinare l’anno passato ed il corrente, unicamente per San Benedetto.

Da parte sua la Regione ci ha messo 900mila euro e 5 milioni e 250mila come ristoro dei danni subiti dal terremoto del 2012. Per raggiungere la cifra necessaria di 14 milioni e 250mila euro, mancavano a questo punto i 2 milioni e 200mila euro resi disponibili dai risparmi sui lavori in alveo. Ma è sorto un problema di fondo.

Intanto quei soldi non spesi sono un risparmio sui 30 milioni dati dalla Regione. Avrebbero quindi dovuto tornare a Milano. Poi come si fa a dire che resta del denaro in cassa se i lavori sono in corso e non si è fatto il rendiconto finale? C’è voluta un po’ di diplomazia, molti incontri ed email alla fine per trovare la soluzione. Lettere d’impegno con le quali, in sostanza, si garantisce che l’affidamento alla Toto delle opere di costruzione del tratto in golena sarà fatto con un contratto che integra l’esistente. Non due lavori, distinti, ma un semplice prolungamento di quello in corso.

A queste condizioni la Regione acconsente a usare i risparmi e con la certezza di tutti i fondi necessari si potrà firmare l’integrazione e procedere quindi con i nuovi lavori.

Per quanto riguarda quelli in corso, oggetto anch’essi della prima presa…