Mercoledì tornano pioggia e freddo: «Ma nel Mantovano non è allarme gelo»

Giazzi di Meteonetwork: «Le temperature si abbasseranno solo di qualche grado, arrivando a una media di 2/3. Acqua fino al pomeriggio del giorno della Befana, ma da venerdì forse rivedremo cielo e sole». Ma per altre zone del Centro e Nord Italia scatta l’allarme della Protezione civile

MANTOVA. Arriverà anche nel Mantovano la perturbazione che riporterà l’inverno nel Centro e nel Nord. «Ma non ci sarà un’ondata di gelo, le temperature dalle nostre parti avranno un calo rispetto agli ultimi giorni ma la differenza non sarà eccezionale» spiega Marco Giazzi di Meteonetwork. E prosegue: «Così come non ci siamo accorti più di un tanto dell’impennata delle temperature nei giorni scorsi, avvertita soprattutto ad alta quota, allo stesso modo non avvertiremo un calo eccessivo». Nei primi giorni dell’anno abbiamo avuto a Mantova massime variabili tra i 4 gradi di Capodanno e i 7.6 di ieri. La minima, ieri, è stata di 3.3 gradi. «Nel pomeriggio di domani (oggi per chi legge, ndr) inizierà a piovere – spiega Giazzi – e avremo pioggia (tra i 5 e i 10 mm) fino al pomeriggio della Befana. Ci sarà vento ma non di tale forza da provocare situazioni di allarme come più a nord. A quel punto il cielo dovrebbe aprirsi e venerdì, spero, rivedremo il cielo e un po’ di sole. Le temperature viaggeranno sui 2/3 gradi».

Diversa la situazione in altre parti del Paese, tanto che è scattata l’allerta meteo della Protezione civile. Dal pomeriggio di mercoledì 5, rileva l’avviso, ci saranno venti da forti a burrasca su Lombardia (la Protezione civile ha emanato l’allarme giallo per Milano), Veneto, Friuli Venezia Giulia, provincia autonoma di Bolzano, Emilia Romagna, con locali raffiche fino a burrasca forte e mareggiate lungo le coste esposte. Previsti, inoltre, temporali su Veneto e Toscana centro-settentrionale e nevicate su Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Alto Adige, a quote inizialmente superiori ai 700-900 metri in abbassamento, in serata, fino a 400-500 metri, con apporti al suolo da deboli a moderati, fino a localmente abbondanti sui settori alpini di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Valutata l’allerta gialla su gran parte della Toscana.