Guerra legale tra Comune e compagnia telefonica per il canone mai pagato

La società si era impegnata a versare un contributo annuo per gestire alcune stazioni radio. Ma mancano 37.500 euro. La causa presto in tribunale

VIADANA. Sarà discussa a breve la causa che oppone il Comune di Viadana a una importante società nazionale di telefonia. Oggetto del contendere, il pagamento dei canoni d’affitto a suo tempo pattuiti. Ente locale e società, tra il 2012 e il 2016, avevano stipulato quattro contratti di concessione d’uso: il Comune aveva assegnato all’operatore altrettanti terreni di sua proprietà, affinché lo stesso potesse installarvi e gestirvi stazioni radio base fisse di telefonia mobile. Il privato si era impegnato a versare un canone annuo al municipio.

Ma nel febbraio 2019 il Comune aveva dovuto notificare alla società un’ingiunzione di pagamento da 37.500 euro tra canoni maturati e non versati e interessi di mora. Contro tale atto, l’operatore telefonico aveva fatto opposizione, citando l’ente locale davanti al tribunale civile.

Nei giorni scorsi il giudice istruttore ha posto la causa in decisione, assegnando alle parti i termini di legge per il deposito delle rispettive considerazioni e delle repliche. Poiché nel frattempo il Comune è rimasto privo di ufficio legale, a seguito del trasferimento della dipendente che ricopriva l’incarico di avvocato interno, l’amministrazione ha nominato un nuovo difensore.

Per l’occupazione delle aree comunali su cui sorgono le antenne, le aziende telefoniche pagavano sino al 2018 circa 93mila euro l’anno. Era scoppiata tuttavia una sorta di guerra: le ditte puntavano ad avviare rinegoziazioni al ribasso dei canoni alla scadenza dei contratti, sin quasi ad azzerarli, cercando di far valere la caratteristica pubblica del servizio svolto. Pretesa cui il Comune aveva replicato bandendo un’asta pubblica per la costituzione di un diritto di superficie ventennale sulle aree in questione, contando di ottenere in cambio almeno 500mila euro.

Un pugno di ferro che, come detto, vivrà ora sviluppi anche davanti a un giudice.