Nuovo allevamento al confine col Mantovano: scatta la protesta

Dubbi sulla richiesta presentata dall’azienda agricola Golinelli per l’ampliamento degli impianti di suini

MIRANDOLA. L’azienda agricola Golinelli Giacomo, situata nel territorio di Mirandola, in provincia di Modena, ha presentato un progetto di ampliamento dei suoi impianti di allevamento di suini. E subito l’osservatorio civico “Ora tocca a noi” nei giorni scorsi ha presentato una serie di osservazioni critiche a tale progetto. Il nodo, secondo il comitato ambientalista, è l’inserirsi del progetto in un contesto fragile a livello di emissioni e di impatto sull’ambiente.

L’ampliamento insiste su una zona che è a pochi chilometri dal confine con il Mantovano, tra i centri di Gavello e Quarantoli, ultimi abitati prima della nostra provincia. Le motivazioni di criticità che l’osservatorio ha evidenziato sono riconducibili alle problematiche ambientali riscontrate dagli enti ufficiali nel territorio del Comune di Mirandola. «Dalle verifiche analitiche effettuate da Arpa, e relative al 2020, si evince che il Comune di Mirandola, interessato da questo progetto, già ora infrange la direttiva europea sulla qualità dell’aria per il numero di sforamenti dei limiti delle famigerate particelle sottili Pm10. Anche nella cartina di zonizzazione Pm10/NO2 della Regione Emilia Romagna il territorio di Mirandola viene indicato in rosso a significare area di superamento dei valori di queste particelle – scrivono dall’osservatorio – inoltre la stazione di monitoraggio Arpae di Gavello-Mirandola risulta essere quella con la più elevata percentuale di polveri Pm2, 5 rispetto al dato delle Pm10. Vari studi internazionali hanno evidenziato come l’ammoniaca rilasciata dagli allevamenti e dagli effluenti di allevamento contribuisca in modo determinante alla formazione di particolato nell’atmosfera. L’ammoniaca è quindi una sostanza dannosa per la salute pubblica. Per queste ragioni l’osservatorio civico “Ora tocca a noi” ha chiesto alle autorità competenti la valutazione di tutte le emissioni inquinanti di questo allevamento compreso le Pm 2,5, prendendo come riferimento «i nuovi limiti indicati dall’Organizzazione mondiale della Sanità a tutela della salute dei cittadini del comprensorio della Bassa modenese e mantovana, territorio già fortemente colpito da molteplici impatti ambientali».